Martedì 23 marzo 2021 – “La comunicazione dell’inizio dei lavori di restauro della Chiesa della SS. Trinità a Potenza ha riacceso le discussioni sulla morte di Elisa Claps.
Elisa ha frequentato per alcuni mesi la mia comunità, poi si è spostata nel coro della Cattedrale, poi nel circolo culturale della parrocchia SS.Trinità. Qui ha incontrato il suo assassino”.
Lo scrive, con un post su Facebook, don Franco Corbo, parroco della Parrocchia di S.Anna e Gioacchino di Potenza.
“Il giorno dopo la sua scomparsa gli amici intimi di Elisa mi hanno chiesto aiuto per cercarla. Ma – denuncia don Franco – già erano stati messi in piedi molti ed intelligenti depistaggi per cui abbiamo cercato in posti sbagliati. Se la polizia, la sera della scomparsa, fosse stata autorizzata ad ispezionare la casa dell’assassino la storia sarebbe stata diversa. I poliziotti hanno atteso per ore l’autorizzazione che non è arrivata. Chi sa perché?
L’anno del ritrovamento di Elisa, il Venerdi Santo – ricorda don Franco – con la mia comunità facemmo la Via crucis partendo da S.Anna e Gioacchino fino al portone della SS. Trinità inondato di fiori.
Portavamo una grande croce dove era scritto : VERITA’- GIUSTIZIA-PERDONO. (che non significa mettere a tacere).
Il giorno del funerale insieme alla folla immensa eravamo circa 20 sacerdoti per esprimere il nostro dolore e la nostra solidarietà alla famiglia.
Alla fine della S.Messa suggerii al sacerdote che seguiva la famiglia Claps di far loro benedire la bara e la salma di Elisa. Ricordo che solo la madre ebbe la forza di farlo.
Oggi – prosegue don Franco – si tratta di fare ripartire la vita religiosa e pastorale della Parrocchia e della Comunità cristiana che ad essa fa riferimento. Una comunità che è stata privata della sua chiesa , dei suoi locali per colpa di una persona e di coloro che lo hanno protetto, e che ha tutto il diritto di riprendere la sua vita. Perciò ho appreso con molta gioia la notizia dell’inizio dei lavori.
Naturalmente la chiesa sarà riconsacrata, e, secondo me, l’apertura dovrà essere caratterizzata da una Liturgia penitenziale per quanto è successo e sono d’accordo che si riprenda il cammino per arrivare ad avere risposte sui depistaggi, sul rifiuto alla polizia di indagare in casa dell’assassino ecc.
Senza odio, senza accuse gratuite ma con la forte volontà di avere queste ed altre risposte.
Giustizia si avrà quando si avrà tutta la Verità. Sulla croce avevamo scritto anche PERDONO. Siamo prossimi al Venerdi santo. Gesù in croce disse: Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno! Alla fine di tutto io ribadisco questa parola: Perdono.
Con la speranza che queste persone si lascino toccare dal nostro perdono, si convertano e ci aiutino a ad arrivare alla Verità. E allora avremo realizzato anche la Giustizia.
La riapertura della chiesa – conclude don Franco Corbo – ci aiuti tutti a risorgere dalle macerie che la storia di Elisa ha lasciato in molte parti, in particolare dove lei è passata con la sua gioia di vivere, la sua innocenza, la sua curiosità per conoscere dove potere impegnare cristianamente le sue energie giovanili . Elisa, il tuo sorriso mi segue sempre. don Franco”.