Martedì 23 marzo 2021 – “Non abbiamo dimenticato la notte tra il 23 e il 24 marzo 1988.
Non dimenticheremo mai Luca Orioli di anni 20 e Marirosa Andreotta di anni 22, trovati morti nel bagno di casa di lei in quella tragica notte.
Non ci siamo stancati di chiedere, continuamente, verità e giustizia”.
La denuncia è di Libera che ricorda quanti lati oscuri ci sono ancora sulla morte dei due giovani che chiedono a distanza di 33 anni giustizia.
- “Non ci convince – si afferma nella nota di Libera – il percorso giudiziario che ha approdato ad un giudizio contestabile.
Luca e Marirosa non vogliono essere solo ricordati, chiedono giustizia.
Chiedono la sveglia alle coscienze che possono arrivare alla verità oggi taciuta. La “legalità” resterà una parola astratta se non diventerà lo strumento e il mezzo per raggiungere un obiettivo che si chiama giustizia.- Abbiamo – si afferma ancora nella nota – un debito di riconoscenza verso chi è stato ucciso e per i familiari che attendono giustizia.
La democrazia chiede a tutti di fare la propria parte.
Non dobbiamo stancarci di cercare e di chiedere la verità quando viene taciuta, omessa o manipolata.
Numerose sono le verità che – conclude la nota – ci girano intorno non riconosciute ancora come tali, coperte dal velo opaco delle tante, troppe coscienze inerti e addomesticate. La prima mafia – quella su cui s’innestano tutte le altre – è la mafia dell’indifferenza”.
Nella foto di copertina: Luca e Marirosa