In occasione della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla per la cura dei Disturbi Alimentari, indetta per il giorno 15 marzo, il DCA “G. Gioia” di Chiaromonte (VAI AL SITO) presenta una settimana di attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica – attraverso le testimonianze di persone che hanno vissuto la malattia in prima persona – e a promuovere il Centro DCA, unico Servizio Pubblico nel Centro Sud d’Italia.
Titolo della settimana di promozione del benessere sarà “Dalla sofferenza della solitudine alla rinascita. Il percorso riabilitativo presso il Centro G. Gioia”.
Dal 9 al 15 marzo, tutti i giorni, saranno pubblicati in modo articolato contenuti multimediali sulla pagina Facebook dell’Asp Basilicata (VISITA) nonché sulla pagina Facebook (VISITA) e sul canale Instagram del Centro “G. Gioia” (VISITA) secondo il seguente programma.
La ragione per la quale si decide di istituire tale giornata, nasce da un padre, il signor Stefano Tavilla, che a marzo del 2011, in seguito alla morte della propria figlia di 17 anni – affetta da Bulimia Nervosa – crea la Giornata Nazionale del “Fiocchetto Lilla”, simbolo della fragilità di questa condizione.
“Non può, non deve capitare ad altri. La morte di mia figlia deve servire a tutte le persone e famiglie che vivono un dramma di questo genere. Il dramma di vedere chi ami che piano piano si spegne, non ride più, non mangia, vomita. Non accetta di farsi curare…. e a te resta la sensazione di non aver fatto abbastanza”, racconta Tavilla, tra l’altro presidente dell’Associazione “Mi nutro di vita”.
I Disturbi Alimentari comprendono tra i più noti e diffusi l’Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa, il Disturbo da Alimentazione Incontrollata o Binge-Eating Disorder e molti altri che portano a vivere il cibo ed il corpo con ossessione e negazione. Si Stima che l’anoressia, sia la prima causa di morte fra le ragazze dai 15 ai 25 anni e che, tra l’altro è allarmante come l’età d’esordio e la cronologia di età si stia abbassando notevolmente, con prime manifestazioni già intorno agli otto anni di vita, coinvolgendo sempre più maschi, ancor più in questo momento storico.
“Oggi, l’isolamento sociale, l’incertezza del futuro, l’uso massivo dei social, hanno favorito la diffusione e l’aggravarsi di tali patologie, anche alla luce delle emergenze e della diffusione virale che si sta vivendo e, che nello specifico scatenano criticità familiari, sociali e sanitarie; tant’è che si sono notevolmente incrementate le richieste di aiuto che sono pervenute in quest’ultimo anno e continuano a pervenire al N.V. (800161315) della nostra Unità Operativa”, ha affermato la Responsabile del Centro, la dottoressa Rosa Trabace. “In quest’ottica è sempre più importante focalizzare l’attenzione sulla prevenzione e la diagnosi precoce attraverso il riconoscimento e l’individuazione di comportamenti abnormi che riguardano lo stile nutrizionale. È proprio alla luce di tali circostanze, che si è voluto realizzare un momento di riflessione e consapevolezza sociale/ istituzionale che comprenda con efficacia ed umanità tali patologie”, ha concluso la Trabace.