Martedì 9 febbraio 2021 – A conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza e condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Melfi, è stata data esecuzione alle operazioni di perquisizione personale e locale nei confronti di un pensionato ottantatreenne di Rionero in Vulture, Donato Santoro.
Le perquisizioni, condotte con l’ausilio delle unità cinofile del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza, hanno portato al rinvenimento di un nutrito arsenale di armi e parti di esse, clandestine e da guerra, munizionamento e polvere da sparo, oltre ad un poligono artigianale costruito dallo stesso pensionato nel circondario rurale della Città del Vulture, ove lo stesso teneva sedute di tiro con armi da fuoco non autorizzate.
Le articolate indagini degli inquirenti sono indirizzate su Santoro sin dal rinvenimento di diverse armi, tra cui un mitragliatore da guerra di provenienza statunitense, effettuato, nell’ottobre 2020, dai Carabinieri di Melfi in un deposito agricolo dell’agro melfitano che portò all’arresto nella flagranza del reato di detenzione illecita di armi e munizionamento da guerra del proprietario del citato capannone, un imprenditore agricolo quarantasettenne, Michele Mossuca, ed all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un trentanovenne di Melfi, Luigi Lioi, gravemente indiziato di aver affidato tale arsenale all’imprenditore per custodirlo in regime temporaneo, veniva eseguita alle prime ore della mattina dell’0l febbraio.
Nel corso delle operazioni di perquisizione a carico di Santoro, a conferma degli indizi raccolti, i militari dell’Arma hanno verificato che egli avesse predisposto, all’interno di due abitazioni di Rionero in Vulture, un complesso sistema di vani e stanze segrete in cui, unitamente al folto arsenale/laboratorio composto tanto di armi legalmente detenute, quanto di armi e numerosissime parti di armi da guerra e clandestine (probabilmente il più rilevate sequestro effettuato negli ultimi anni in Lucania), tra cui spiccava una pistola a forma di penna di produzione artigianale oltre ad un numero imponente di canne per fucili mitragliatori, veniva rinvenuto un ulteriore vano segreto, ove, in prossimità dell’esposizione di alcune armi in vendita, vi era una cassaforte contenente la somma di euro 102.000,00 in contanti. Somma questa ritenuta dagli investigatori provento dell’attività delittuosa di vendita illegale di armi e, pertanto, sottoposta a sequestro.
Le armi che risultavano commerciate da Santoro, per la loro altissima potenzialità offensiva, sono di norma utilizzate da sodalizi dediti a gravi crimini contro la persona, il patrimonio e l’ordine pubblico.
AI termine degli accertamenti investigativi, l’ottantatreenne veniva sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in considerazione della sua età avanzata.
Ulteriori successive indagini hanno consentito di sequestrare ulteriore armamento. Non si esclude ulteriore sviluppo delle indagini.