Sabato 16 gennaio 2021 – “Parrebbe continuare la pantomima sulla nomina del nuovo Direttore Generale del Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Regione Basilicata. Ancora una volta la Giunta Regionale ha scelto un Direttore senza pubblicare alcun avviso pubblico e che, peraltro, sembrerebbe carente dei requisiti richiesti per legge: si tratta dell’architetto Giuseppe Chiriatti“.
E’ quanto sostengono i Consiglieri regionali del Movimento 5 Stella, Gianni Leggieri, Gianni Perrino e Carmela Carlucci.
“A distanza di sette mesi dalle dimissioni rassegnate dall’ormai ex Direttore, Alberto Caivano, il Dipartimento che sta affrontando la riforma del sistema del Trasporto Pubblico Locale lucano, a causa delle errate scelte di Bardi, potrebbe essere destinato a rimanere ancora senza un Direttore Generale. A chi giova – si chiedono – il protrarsi del caos politico-amministrativo?
La nomina dell’architetto Giuseppe Chiriatti è avvenuta con la Delibera di Giunta n. 1012 del 29 dicembre 2020, delibera che non vede l’espresso assenso dell’Assessora ai Trasporti, Donatella Merra, assente al momento del voto.
Visto il passaggio delicato rappresentato da questa nomina, ci aspettiamo – ribadiscono Leggieri, Perrino e Carlucci – da parte del Presidente Bardi una spiegazione circostanziata sulla scelta effettuata: quali le motivazioni alla base della scelta di questo profilo? Sono state espletate le dovute preventive attività di ricognizione tra le professionalità già presenti nei dipendenti dell’amministrazione pubblica regionale?
Verifiche e adempimenti imposti sia dalla normativa nazionale che dalla quella regionale che con legge 31/2010 ha disciplinato il conferimento degli incarichi dirigenziali da parte della Regione Basilicata e del Consiglio regionale.
Per cercare di vederci più chiaro su questa nomina abbiamo depositato un’interrogazione rivolta al Presidente Bardi per conoscere le motivazioni che hanno portato alla scelta dell’architetto Chiriatti come nuovo DG del Dipartimento Infrastrutture e per capire se la selezione è stata condotta, come previsto dalla legge, previo avviso pubblico.
Il centrodestra nella campagna elettorale della primavera del 2019 – concludono i consigiieri regionali del M5S – aveva promesso un cambio “epocale” anche nella scelta dei massimi dirigenti regionali, dando spazio alla meritocrazia: evidentemente, qualcosa è andato storto ed hanno prevalso le becere lotte di potere interne alla maggioranza. Questi metodi rischiano di diventare una vera e propria fonte di ulteriore mortificazione per le tante alte professionalità già presenti nella nostra regione ma spesso ignorate o sottoutilizzate”.