Lunedì 11 gennaio 2021 – Qualche settimana fa gli utenti di HO MOBILE hanno scoperto che i propri dati, forniti all’operatore telefonico al momento dell’acquisto della scheda telefonica, sono stati sottratti dai sistemi dell’operatore telefonico e sono già in vendita sul DARK WEB.
I dati rubati sono: nome, cognome, numero di telefono, codice fiscale, email, data e luogo di nascita, nazionalità, indirizzo di domicilio, ICCID (Integrated Circuit Card-Identity) della SIM card.
A tal proposito – afferma in una nota il Presidente dell’Adoc Basilicata, Canio D’Andrea – facciamo le seguenti considerazioni:
1) i sistemi di sicurezza di Ho (Vodafone) sono poco o per nulla protetti, al pari di quelli di altri gestori telefonici fino a primari gruppi bancari;
2) le giustificazioni fomite da Ho sono pretestuose, infatti cercano di valorizzare impunemente una propria debolezza come fosse un punto di forza;
3) il tentativo di Ho di rimediare rappresenta un enorme rischio di veder compensata la lesione dei propri dati con un “miserrimo indennizzo”;
4) non bisogna transigere ora, al buio, perché c’è il rischio di accontentarsi della sostituzione della scheda e di un pacchetto di giga per un mese o forse due e domani scoprire che mi e stata clonata l’identità proprio per la compravendita sul dark web dei miei dati;
5) sarebbe bene intanto ottenere come riparazione dovuta la sostituzione della sim ( ma HO è in grado di fornire rapidamente migliaia e migliaia di nuove sim? ) senza in cambio transigere e aspettare lo sviluppo dell’indagine ispettiva del Garante Privacy e la conseguente, molto probabile, sanzione e poi, al momento buono, aprire un tavolo per monetizzare adeguatamente la violazione della propria privacy.
I consumatori che intendessero saperne di più possono rivolgersi alla sede dell’Adoc di Potenza nel Centro Sociale, in via Stigliani a Malvaccaro.