Potenza, sabato 19 dicembre 2020 – I dirigenti scolastici delle scuole secondarie di II grado della città di Potenza, appresa dalla stampa la decisione del Prefetto di Potenza di scaglionare gli ingressi degli studenti e delle studentesse a scuola dal 7 gennaio 2021 (LEGGI) esprimono la propria profonda preoccupazione.
Ciò che affligge i dirigenti non è certo il timore di dovere, per l’ennesima volta, rimodulare l’organizzazione interna, ma la consapevolezza che esistono difficoltà oggettive che, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo, di seguito si riportano.
Le principali difficoltà oggettive nascono, come noto, da una peculiare e problematica conformazione orografica del territorio regionale.
Lo scaglionamento degli orari di ingresso comporta inevitabilmente la riformulazione dell’orario delle lezioni e la conseguente difficoltà di gestione del personale docente e non docente. Molti docenti espletano il proprio servizio in più scuole, ubicate in comuni della provincia oltre che nel capoluogo di regione. Si tenga presente che alcune scuole comprendono al loro interno plessi ricadenti nel capoluogo e plessi in uno o due comuni della provincia di Potenza come Avigliano (Lagopesole), Brienza, Laurenzana, Muro Lucano, Picerno e Sant’Arcangelo.
Per quanto riguarda il personale ATA, in modo particolare i collaboratori scolastici, si presenterebbero difficoltà non trascurabili a riorganizzare l’orario di servizio in funzione del rientro al proprio domicilio per i pendolari da comuni di altra regione o provincia.
La rimodulazione dell’orario delle scuole del capoluogo condizionerebbe l’orario di tutte le altre scuole della provincia di Potenza, sebbene le stesse non siano interessate al piano di riorganizzazione degli orari del trasporto pubblico.
Cosa ben più grave è che un orario così riformulato rischia di non tenere in alcun conto le esigenze didattiche e i bisogni di apprendimento degli studenti e delle studentesse e di alterare i delicatissimi equilibri necessari a garantire l’efficacia della didattica, nei processi educativi e formativi.
Garantire a studenti e studentesse di rientrare a scuola è una priorità assoluta, ma deve coincidere con la possibilità di assicurare loro l’effettiva fruizione del tempo scuola in maniera funzionale alle loro particolari necessità.
Lo scaglionamento della presenza a scuola penalizzerebbe il 25% degli studenti, che sarebbe a casa per un periodo non definito in concomitanza con la fine del quadrimestre. La valutazione è un momento delicato, che persegue lo scopo di accompagnare e orientare costantemente lo studente nel proprio processo di apprendimento e acquisisce valenza e significato rispetto alle informazioni ricavate da osservazioni, rilevazioni e tecniche di verifica, che devono essere eque per tutti.
In merito al rispetto dell’autonomia scolastica, preme ricordare che i tempi ristretti non consentono di convocare gli organi collegiali e che, in assenza di formale delibera di questi ultimi, le scuole sono impossibilitate a dare attuazione alla richiesta di riorganizzazione.
I dirigenti scolastici, pienamente consapevoli della gravità della situazione emergenziale, hanno a cuore la ripresa delle attività didattiche in presenza. Non si sono mai sottratti ai propri doveri istituzionali e, al contrario, si sono prodigati, sin dal 5 marzo scorso, per rispondere tempestivamente a tutte le richieste, in ottemperanza alle disposizioni normative necessarie a garantire la sicurezza e la serenità di tutta la comunità scolastica.
L’auspicio è quello di trovare soluzioni compatibili con il proficuo svolgimento delle lezioni.
I dirigenti ringraziano i colleghi delle scuole secondarie di II grado della città di Matera, per la manifestazione di solidarietà ricevuta.