Potenza 14 Dicembre 2020 – In data odierna, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza e svolta dalla Polizia Stradale di Potenza, su richiesta di questo Ufficio, il Giudice per le indagini preliminari ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali. Il provvedimento è stato eseguito nei confronti di 7 persone.
Nello specifico è stata eseguita custodia cautelare in carcere nei confronti di 2 persone, ordinanza che dispone i domiciliari nei confronti di 1 persona e ordinanza che dispone l’obbligo di dimora, nei rispettivi comuni di residenza, nei confronti di altre 4 persone.
E’ stato, altresì, disposto il sequestro preventivo di 4 autovetture di alta gamma e, nei confronti di due indagati, il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di circa 23.000,00 €.
I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Polizia Stradale di Potenza, Napoli e Salerno.
Le persone che sono state sottoposte al provvedimento restrittivo – ritenute gravemente indiziate dei delitti di cui agli artt. 648-bis c.p., 476, co.II e 482 c.p., 497-bis, co.II c.p. e 648 c.p., relativamente al riciclaggio di autovetture di provenienza delittuosa, quindi rubate, perpetrato mediante la predisposizione e presentazione presso la Motorizzazione Civile di Potenza di falsa documentazione – sono le seguenti:
- Lettieri Michele,
- Cafaro Giuseppe,
- Varano Francesco,
- Simonetti Antonio,
- Vicinanza Roberto,
- Pennasilico Cesaro,
- Prota Marco.
Lo scopo dell’attività delittuosa può così riassumersi: reinserire nel circuito legale del commercio delle automobili quelle in precedenza rubate, “ripulendo” l’origine delittuosa del bene attraverso una serie di escamotage.
In particolare, le indagini (che hanno consentito di accertare 13 episodi di riciclaggio di autovetture rubate) hanno disvelato un “sistema” di ripulitura delle auto di provenienza illecita molto ingegnoso: venivano predisposte false denunce di smarrimento (con falsa firma di colui che era stato derubato dell’auto) relative alle targhe ed ai documenti di circolazione delle auto rubate che, esibite presso la Motorizzazione di Potenza, hanno consentito il rilascio, in favore dei riciclatori, di altre targhe e documenti di circolazione che non risultavano censite nell’archivio dei veicoli rubati.
Ottenute le nuove targhe – che risultavano emesse a nome del proprietario vittima del furto – i riciclatori, con false dichiarazioni di vendita, hanno trascritto la proprietà del veicolo presso gli uffici del P.R.A. a persone compiacenti o comunque facenti parte dell’organizzazione. Affinché quest’ultima formalità potesse essere espletata, presso gli uffici del P.R.A., è stata presentata altra documentazione apocrifa – carte di circolazioni italiane o estere false – in maniera da ottenere l’intestazione del veicolo e poter richiedere, successivamente, anche l’aggiornamento della carta di circolazione; circostanza quest’ultima che ha permesso all’organizzazione di ripulire completamente il veicolo oggetto di furto e di porlo in commercio sull’intero territorio nazionale.
Sono state, inoltre, individuate anche due ipotesi di infedele nazionalizzazione relative a veicoli rubati per i quali sono stati presentati falsi documenti di circolazione estera, nello specifico tedeschi e danesi.
Nel corso dell’indagine, Lettieri Michele, oggi destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, era già stato arrestato in flagranza di reato mentre tentava di immatricolare, presso la Motorizzazione di Potenza, un’autovettura rubata esibendo una falsa carta di identità.
Ben 13 autovetture di valore sono state sottoposte a sequestro e restituite ai legittimi proprietari e sono state complessivamente denunciate 9 persone.