Giovedì 3 dicembre 2020 – “Se Barile ha deciso di candidarsi o ambisce ad altro incarico, lo inviterei a non usare la pandemia e la salute dei lucani come trampolino di lancio. Le sue dichiarazioni, riportate oggi (ieri per chi legge, ndr) sulle pagine del quotidiano La Nuova del Sud, sembrano finalizzate ad avvelenare il clima nella gestione dell’emergenza sanitaria, nel tentativo di ricavarne un personale ritorno d’immagine. In momenti come quello che viviamo, il pronome personale ‘io’ dovrebbe lasciare spazio al ‘noi’. Trovo assurdo che nelle tante affermazioni critiche di un addetto ai lavori siano completamente assenti i dati che fotografano la realtà lucana, mentre abbondano le considerazioni di natura politica”.
È quanto dichiara l’assessore regionale alla Salute, Rocco Leone, commentando l’intervista rilasciata dal dottor Vincenzo Barile, ex componente della Task force Coronavirus, a “La Nuova del Sud”.
“In effetti, i dati non vengono citati perché danno ragione alle scelte strategiche messe in campo dalla Regione, di cui il dottor Barile ignora l’esistenza. L’indice Rt – aggiunge Leone – sta progressivamente scendendo, senza che abbiamo mai realmente rischiato di entrare in zona rossa. Anzi, il viceministro Sileri al Crob di Rionero in Vulture ha detto che abbiamo concrete possibilità di tornare tra le aree gialle. Probabilmente, se Barile avesse partecipato alle riunioni della Task force di cui faceva parte, assieme ad altri 26 componenti, sarebbe informato sul fatto che una programmazione c’è stata e si concretizza in atti che ci stanno guidando nella gestione dell’emergenza. Barile dovrebbe conoscere le delibere del governo regionale 434 e 437 dello scorso mese di luglio sull’organizzazione della rete territoriale e sulla riorganizzazione della rete ospedaliera. Siamo arrivati – prosegue il componente del governo Bardi – a una media di circa 2000 tamponi giornalieri, ben al di là delle indicazioni dell’European Centre for Disease Prevention and Control che prevedono l’effettuazione di 250 test ogni 100 mila abitanti. Mentre in Basilicata sul tracciamento contiamo 70 addetti, tra operatori dedicati e altri appartenenti alle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, quando ne basterebbero 55 in base agli indirizzi dello stesso organismo europeo”.
L’assessore Leone, soffermandosi sull’organizzazione della rete ospedaliera, sottolinea che “in base delle scelte programmatiche di luglio, è stato ampliato sia il numero dei posti letto delle terapie intensive sia quello dei reparti di sub intensiva. D’altronde, l’individuazione della struttura di Venosa come ospedale Covid è stata una scelta fatta nella prima fase dell’emergenza, confermata e attuata durante la seconda ondata. E sempre sulla rete ospedaliera, nel momento di maggiore criticità, il tasso di posti letto occupati nei reparti lucani di Terapia intensiva è arrivato al 36 per cento, contro una media nazionale del 41 per cento. Per quanto riguarda la sub intensiva, abbiamo registrato qualche difficoltà, come nel resto del Paese, superata attraverso il ricorso agli ospedali di Venosa e di Stigliano, quest’ultimo individuato nella seconda fase dell’emergenza”.
Sul tema della chiusura delle scuole, Leone ricorda che “Si è intervenuti tempestivamente, dopo aver constatato che il numero dei positivi nella fascia d’età 6-13 anni aumentava in maniera esponenziale, superando i contagi riscontrati nei ragazzi della fascia d’età 14-19 anni. E la scelta del presidente Bardi si è rivelata necessaria per salvaguardare i cittadini lucani, in particolare l’universo che ruota intorno alla scuola, portando a un abbassamento dell’indice Rt e alla diminuzione dei contagi tra i ragazzi di età compresa tra i 6 e i 13 anni”.
Per quanto attiene alla gestione della pandemia, “è bene precisare – evidenzia Leone – che, oltre alla task force, deputata alla definizione delle procedute tecniche, è stata istituita l’Unità di crisi responsabile delle scelte politiche relative all’emergenza. Mentre il coordinamento delle attività e il supporto nella gestione organizzativa generale sono affidati al dipartimento Politiche della persona, formato da professionisti di indiscusso valore tecnico e manageriale. Pertanto, esistono già gli organismi indispensabili per la gestione dell’emergenza e, contrariamente al parere di Barile, al momento non riscontriamo l’esigenza di aggiungere una cabina di regia per assicurare performance più efficaci ed efficienti al nostro sistema sanitario”.
L’ultimo passaggio della replica dell’assessore Leone riguarda la presunta ingerenza politica nell’ambito dell’emergenza sanitaria. “È l’Unità di crisi l’organo individuato per le scelte di carattere politico, composto dal presidente Bardi, dal sottoscritto, dall’assessore Merra, dai direttori generali dei dipartimenti Politiche della persona e Infrastrutture e mobilità, dai rappresentanti delle prefetture di Potenza e Matera e dai sindaci delle due città, dal presidente dell’Anci, dai presidenti delle due province lucane, da un referente della Protezione civile e, in rappresentanza della minoranza regionale, dal consigliere Trerotola. Chi tra questi soggetti, a giudizio di Barile, sarebbe andato al di là delle proprie prerogative istituzionali? Affermazioni di questo tipo sono gravi e rischiano di minare la credibilità delle istituzioni, non quella di chi ricopre temporaneamente cariche pubbliche. E andrebbero evitate, dal momento che lo scopo di questa polemica strumentale di Barile è evidentemente quello di finire sulla prima pagina di un giornale, non contribuire a migliorare la situazione”.