Giovedì 3 dicembre 2020 – Quando si affronta il tema della disabilità mi vengono in mente alcuni ricordi belli ma anche alcuni momenti brutti, perché ho incontrato tanti ostacoli nella mia vita.
Perché la disabilità, non è la malattia ma tutte le barriere architettoniche e mentali che s’ incontrano per la propria strada. Oppure quando alcune strutture ricettive della nostra regione non sono accessibili e adeguate alle persone con disabilità motorie.
Accade in un paese come l’Italia dove da più di trent’anni esiste la legge dell’abbattimento delle barriere architettoniche legge 13/ 1989.
In questo momento di pandemia tante persone con disabilità sono chiuse nelle proprie abitazioni, perché molte strutture residenziali e semi residenziali sono chiuse.
COME SI FA PENSARE AL FUTURO SE DEL DOMANI NON C’E’ CERTEZZA?
Questa giornata internazionale delle persone con disabilità deve far riflettere per programmare e progettare con le persone che hanno questi problemi. Serve l’impegno di tutti perché la disabilità ci tocca sia direttamente che indirettamente.
Credo che la disabilità sia come la periferia abbandonata: ha tante difficoltà ma anche tante opportunità..
Un sogno mi fa ben sperare che ci sarà un futuro migliore, perché prima non se ne parlava mai perché veniva vista come un ostacolo e una vergogna .
La disabilità è una risorsa, che va apprezzata tutelata e migliorata.
Bisogna sensibilizzare il proprio paese per far rimuovere le barriere architettoniche, ma in particolari anche quelle culturali che sicuramente limitano molto la nostra libertà .
Spesso sottolineo che la disabilità non esiste. Si crea quando incontriamo gradini, scale, rampe non adeguate che superano 8%. Sicuramente un’idea folle, ma per cambiare le cose bisogna essere folli.
Noi persone con disabilità dobbiamo far sentire la nostra voce, lottare tutti insieme per i nostri diritti. Naturalmente ogni persona deve lottare per i propri diritti. Dobbiamo essere noi attori protagonisti per cambiare con i fatti il mondo.
Nella vita è importante ricordarsi che non bisogna mai arrendersi, non molliamo.
Un abbraccio da Stefano Mele”