Raccogliere la sfida del digitale e lanciare la scommessa ai giganti dell’e-commerce. Fimel, storica azienda lucana che da oltre trent’anni opera nel mercato nazionale ed internazionale dell’Ho.Re.Ca (Hotellerie – Restaurant – Café), ha messo online la sua piattaforma di ultima generazione –https://www.fimelforniture.it/ – con la quale offre la possibilità di acquistare direttamente, e con pochi passaggi, tutti i prodotti già presenti nello store fisico e anche quelli di propria produzione, come ad esempio i lavorati in plexiglass. Dalla linea per i ristoranti, alle cucine industriali, passando per forni , attrezzature per la pasticceria e prodotti per la cucina casalinga, il catalogo proposto è pronto a soddisfare ogni gusto e esigenza. Tutti i più importanti brand del settore sono parte importante di questa grande innovazione.
L’e-commerce quindi come strategia straordinaria di crescita aziendale, anche in virtù di alcuni dati molto interessanti diffusi da Unioncamere (maggio 2020), dai quali si evince che negli ultimi cinque anni sono cresciute di 10mila unità le imprese che vendono sul web, a fronte di un calo di quasi 45mila operatori dell’intero comparto del commercio al dettaglio. A puntare sul “negozio” online sono stati soprattutto gli imprenditori del Sud, forse per ovviare alla carenza di infrastrutture. Infatti se la Lombardia si distingue per il numero più elevato di imprese che vendono su internet (4.406), tra il 2015 e il 2020 Campania e Basilicata si posizionano al top per i ritmi di crescita rispetto al resto dell’Italia (+25,4% contro +14,5% medio annuo). Un segno del cambiamento delle abitudini di consumo che, soprattutto in epoca di coronavirus, permette agli imprenditori che commerciano sulla “rete” di potere contare su una marcia in più. Analizzando questa tendenza nel dettaglio scopriamo che in termini assoluti le regioni a più alta crescita è stata la Lombardia (+1.845), seguita da Campania (+1.725) e Lazio (+1.150). Mentre in termini relativi quelle che sono cresciute a ritmo medio annuo più sostenuto sono state Campania e Basilicata, che si sono mosse a pari passo (+25,4%), rincorse da Calabria (+22,6%) e Sicilia (+16,8%).
Il Made in Basilicata ha quindi un’occasione nuova e senza precedenti da sfruttare. Non parliamo solo ed esclusivamente di agroalimentare, certamente uno dei settori di punta dell’identità regionale, ma è chiaro che le possibilità del commercio online si aprono soprattutto per i piccoli e medi artigiani lucani che rappresentano il tessuto reale dell’imprenditoria locale. Un primato inedito per la Basilicata che la colloca nel futuro da protagonista, proprio come la Fimel.