Mercoledì 18 novembre 2020 – Nella prima mattinata odierna, nel prosieguo del confronto sindacale tenutosi nella giornata di ieri sia in video conferenza che in presenza, si è conclusa nel migliore dei modi la vertenza sociale all’interno della Garramone, azienda che opera nell’indotto ENI di Viggiano: i sette lavoratori che avevano intrapreso lo sciopero della fame – a seguito dell’inserimento in cassa integrazione a zero ore – a partire da lunedì, rientreranno nella pianificazione del personale e dunque nella equa rotazione di tutti i lavoratori coinvolti dalla stessa cassa integrazione.
Questa vertenza – sostiene Giovanni Galgano, Coordinatore Area Viggiano della Uilm – si chiude dunque con un punto, un punto positivo, grazie al senso di responsabilità di tutti a partire dalla direzione aziendale che ha consentito non solo la risoluzione della vertenza, accogliendo le giuste richieste sindacali, ma il rilancio complessivo del progetto industriale all’interno della Garramone valorizzando tutto il personale anche attraverso l’utilizzo del Fondo Nuovo Competenze Professionali.
Consentirà non solo il mantenimento di tutti gli attuali livelli occupazionali, circa 100, ma soprattutto permetterà sia all’impresa che ai lavoratori di prepararsi al meglio alle sfide future, all’innovamento ed alla modernizzazione che interesseranno interi comparti industriali del nostro Paese.
Non si tratta dunque di una soluzione temporanea, in quanto – precisa Galgano – le parti hanno condiviso le basi del presente e del futuro, che consentiranno anche attraverso investimenti, alcuni già in atto ed atri del prossimo futuro, il consolidamento di questa importante realtà industriale non solo dell’Indotto Eni di Viggiano, ma dell’intero sistema industriale lucano.
Si intravedono pertanto nuove prospettive di sviluppo che passano attraverso una riprogrammazione, una riqualificazione del personale ed il consolidamento delle giuste relazioni sindacali che da sempre sono insite nell’azienda Garramone – nonostante l’ultima pagina – e consentiranno di percorrere una strada comune caratterizzata dalla valorizzazione ed accrescimento del buon lavoro sia in termini professionali ma anche di sicurezza.
Un plauso a tutti perché non sempre il senso di responsabilità accomuna tutti gli uomini, perché molte volte nell’agire dell’essere umano prevale altro; eppure tutti insieme si è riusciti a fare un passo indietro, gesto sinonimo di intelligenza, del fare, del buon fare affinché l’impresa in primis, e più in generale tutti noi, possiamo ritrovarci nella condizione di scrivere nuove pagine nella storia industriale, che nulla abbiano a che vedere con le tante vertenze che attanagliano il centro oli di Viggiano.
Ognuno, in generale, dovrà fare la propria parte, già indispensabile ieri ma soprattutto oggi, momento delicatissimo, in cui si sente l’odore del petrolio misto a quello della preoccupante tensione sociale dovuta alla precarietà del lavoro.
Noi ci crediamo, e chiediamo a tutti, ad iniziare da ENI e Regione Basilicata – conclude di fare un lungo passo in avanti, per il bene della nostra terra, nella direzione non solo della risoluzione delle vertenze all’interno del centro oli di Viggiano ma soprattutto della pianificazione e programmazione delle estrazioni petrolifere in Basilicata.