Sabato 7 novembre 2020 – Allarme tra le popolazioni dei centri intorno al Centro Cova di Tempa Rossa per la “fiammata” alla torre registratasi il 4 novembre scorso.
Su quanto verificatosi, la Total, con un comunicato, precisa che “è stato causato dal tranciamento di una linea elettrica interrata all’esterno degli impianti da parte dei dipendenti di una società di telecomunicazioni, incidente che ha comportato l’interruzione di parte dell’alimentazione elettrica del centro.
Questo – si precisa ancora – portava alla parziale fermata in sicurezza degli impianti ed alla necessità di riavviamento progressivo degli stessi secondo rigorose procedure a garanzia della sicurezza delle operazioni.
Le procedure di riavviamento hanno dunque comportato tra il 4 e il 5 novembre dapprima l’invio di tutto il gas di separazione in torcia e successivamente la progressiva riduzione fino a giungere alle normali condizioni di fiamma, ormai pressoché ottimali in questa fase finale delle prove di esercizio.
Durante il riavviamento si è peraltro prodotta una limitata fuoriuscita di gas propano da un compressore del sistema gas che è stato prontamente riparato.
Dai dati rilevati dalle centraline di monitoraggio nonché dalle risultanze dell’ispezione non programmata dell’ARPAB svolta nella notte tra il 4 e il 5 novembre – si precisa ancora – è stato confermato che durante il fenomeno di elevata visibilità della torcia i parametri di qualità dell’aria si sono mantenuti ben al disotto dei limiti prescritti dalla legge“.
Con la stessa nota, la Total informa che “continuano secondo i programmi le prove di esercizio a Tempa Rossa con una produzione media di greggio attorno ai 45.000 barili al giorno, assicurando le imprescindibili condizioni di sicurezza e protezione dell’ambiente, come attestato anche dal sistema di monitoraggio ambientale 24h/24 collegato con gli uffici ARPAB.
Nonostante il diffondersi dell’emergenza legata alla pandemia COVID-19, le attività necessarie per garantire il prosieguo delle prove e conseguentemente della produzione proseguono grazie alle rigide misure adottate in termini di applicazione estesa dello smart working, di rigorose regole per l’accesso al sito, di sanificazione degli ambienti di lavoro, di uso dei presidi di protezione personale e distanziamento, e di screening dei lavoratori con tamponi molecolari e antigenici.
Il completamento delle prove di esercizio e la messa in esercizio definitiva sono previsti entro l’11 dicembre, con l’adempimento dei necessari passaggi autorizzativi presso le autorità competenti. Tra questi la condivisione con ARPAB dei risultati di calibrazione degli elementi del Sistema di Monitoraggio Emissioni in modalità continua installati all’interno dei camini delle apparecchiature del
centro olio. Viceversa, le centraline di monitoraggio esterne al centro olio sono regolarmente in funzione da ormai oltre due anni e sono quindi da tempo collegate in tempo reale con gli uffici dell’ARPAB.
Nel corso delle prove di esercizio che hanno progressivamente coinvolto le varie sezioni del centro olio e che hanno portato, come avviene normalmente nelle fasi di collaudo, ad eliminare difetti e disfunzioni di apparecchiature e componenti di impianto dopo il completamento della fase di installazione, si sono verificati temporanei fenomeni di elevata visibilità della torcia che comunque non hanno comportato anomalie della qualità dell’aria, come attestato dai dati misurati dalle centraline di monitoraggio (approvate da ARPAB e Regione) predisposte intorno al centro olio, ma anche dalle risultanze delle ispezioni non programmate svolte dall’ARPAB nel corso degli ultimi eventi”.