Mercoledì 4 novembre 2020 – Per fare il punto sullo stato di attuazione del Contratto di Sito nell’indotto Eni di Viggiano si è tenuto oggi un incontro in web conference con la partecipazione del gruppo dirigente Confindustria, tra cui Francesco Somma e Giuseppe Carriero, i segretari confederali Cgil, Cisl, Uil Angelo Summa, Gennarino Macchia, Vincenzo Tortorelli e quelli confederali delle categorie di lavoratori dei settori metalmeccanico, edile, chimica, servizi, trasporti.
Nell’incontro, che fa seguito alle molteplicità criticità emerse nei cambi d’appalto in questi mesi, da parte sindacale è stato sollecitato un impegno maggiore per assicurare la tenute degli attuali livelli occupazionali.
In particolare – si precisa in una nota – si è parlato dell’ultima vertenza Ram, Termomeccanica e D’Andrea che è solo l’ennesima di una lunga lista di vertenze aziendali dell’area industriale di Viggiano. Alla sollecitazione sindacale di dare risposte quanto più immediate e tranquillizzanti per gli operai, dai dirigenti Confindustria è venuto l’annuncio di individuare una soluzione da presentare lunedì 9 novembre.
In attesa di una risposta che si auspica efficace, per il sindacato la ripresa del dialogo ha necessità di proseguire per entrare nel merito di specifiche questioni e garantire strumenti per la piena applicazione del contratto di sito e degli accordi raggiunti ai tavoli di concertazione.
Il confronto – a parere di Cgil, Cisl, Uil e delle organizzazioni confederali di categoria – non può continuare a registrare l’assenza della Regione. Di qui la riproposizione della richiesta del Tavolo della Trasparenza perché il mancato rinnovo delle concessioni ad Eni non diventi un alibi per restare fermi e attendere sviluppi nazionali.
Per il sindacato ci sono margini per affrontare la situazione che riguarda le attuali attività petrolifere e dell’indotto e pertanto il Presidente Bardi deve assumersi le sue responsabilità.
Nei prossimi giorni CGIL, CISL e UIL valuteranno inoltre iniziative di mobilitazione nazionale per rappresentare al Ministro Patuanelli le difficoltà dei lavoratori del settore e per chiedere al MISE la convocazione delle parti sociali ed ENI per intervenire sulla complessa vicenda della concessione scaduta da oltre un anno e che non può trascinarsi in un clima di scaricabarile di responsabilità.