Giovedì 28 ottobre 2020 – La vertenza indotto Eni fa segnare un passo in avanti dopo la call conference svoltasi oggi, alla quale hanno partecipato Regione Basilicata, rappresentata dall’Assessore Francesco Cupparo, le OO.SS. di FIM FIOM e UILM, le parti datoriali a partire da Confindustria (rappresentata dal Direttore Generale Giuseppe Carriero e dai funzionari Michele Martino e Marcello Faggella), Confapi e Api.
Assente Eni, rappresentata dalla stessa Confindustria Basilicata.
Il tavolo è stato convocato a seguito delle proteste, degli scioperi dei lavoratori dell’Indotto Eni a causa della poca trasparenza relativamente al Patto di Sito, ai cambi di appalto e della riduzione delle attività con il conseguente allarme circa la tenuta dei livelli occupazionali.
Un confronto a 360° tra tutte le parti, nel corso del quale le OO.SS. hanno evidenziato in tutte le sue sfaccettature la grave tensione sociale che si vive all’interno del Centro Oli di Viggiano, le preoccupazioni legate al presente ma anche e soprattutto al futuro. Su questo – si afferma di Fim, Fiom e Uilm – in una nota la Regione Basilicata ed Eni devono necessariamente dare una risposta.
Abbiamo tutti il dovere di salvaguardare l’occupazione, lo sviluppo del nostro territorio e lo si deve fare nella massima trasparenza, nel rispetto delle regole e in una visione di prospettiva.
Nel corso dell’incontro, si è entrati nel merito di tutte le vertenze aperte all’interno del Centro Oli di Viggiano, a partire da quella che attanaglia i lavoratori di Officine D’Andrea – coinvolti in un dubbioso cambio di appalto tra la Ram e la TermoMeccanica – che da mesi vivono nella assoluta precarietà dovuta agli ammortizzatori sociali e alla dequalificazione professionale conseguente alla migrazione delle loro attività.
Tante sono le vertenze aperte e i lavoratori che attendono risposte, per questo – affermano i dirigenti di Fim, Fiom, Uilm – l’Assessore Cupparo, a seguito del confronto di oggi, convocherà entro i prossimi giorni il Tavolo della Trasparenza, che dovrà non solo vedere il coinvolgimento di tutte le parti compresa Eni, ma sarà il momento in cui addivenire al cosiddetto punto Zero auspicato anche dalla stessa Eni.
“Non vogliamo – conclude la nota – come FIM FIOM e UILM creare tensione. Non ce n’è bisogno in questo momento drammatico per tutti, ma pretendiamo risposte certe che salvaguardino un bene assoluto, il lavoro e, siamo certi, che il tavolo del 3 novembre, data di incontro tra Confindustria Basilicata, Eni e CGIL CISL e UIL, sarà importante, come elemento propedeutico, al confronto nel Tavolo della Trasparenza”.
Nella foto di copertina: manifestazione di dipendenti Indotto Eni