Mercoledì 7 ottobre 2020 – Nella mattinata odierna, su richiesta della Procura di Potenza che ha coordinato le indagini, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Potenza hanno dato esecuzione alla misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico servizio per la durata di sei mesi, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Potenza, nei confronti di D.M.A., dipendente del CROB (Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata) di Rionero in Vulture (PZ), responsabile di peculato e accesso abusivo ad un sistema telematico continuati (artt. 81, 314, 615 ter commi 1, 2, n. 1 e 3 c.p.).
Unitamente al provvedimento cautelare personale, col quale è stata disposta l’interdizione da tutte le attività inerenti il servizio espletato, è stato eseguito anche il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per l’equivalente delle somme di cui si era indebitamente appropriato l’indagato.
Le attività investigative, condotte anche con l’ausilio di militari del N.A.S. – Nucleo Antisofisticazioni e Sanità – di Potenza e che hanno consentito di ricostruire la condotta dell’indagato, si sono sostanziate attraverso l’escussione di circa 300 pazienti a attraverso l’analisi della relativa documentazione acquisita presso gli uffici del C.U.P. (Centro Unico di Prenotazione) della Regione Basilicata.
All’esito, sono state documentate 56 operazioni illecite, poste in essere nell’arco temporale di un anno e mezzo, mediante le quali D.M.A. ha sottratto la somma complessiva di circa 2000 euro.
Questi, assunto con contratto a tempo indeterminato presso detta struttura sanitaria, approfittando della sua mansione di addetto alla cassa, mediante accessi abusivi al sistema telematico della sanità pubblica – a fronte del regolare pagamento del ticket per le prestazioni sanitarie da parte dei pazienti – effettuava operazioni fittizie di rimborso ai pazienti stessi (ed ovviamente a loro insaputa) delle somme da loro versate per i pagamenti dei ticket, appropriandosi così indebitamente e fraudolentemente di tale denaro di cui aveva la disponibilità in ragione del suo incarico di pubblico servizio.