Venerdì 2 ottobre 2020 – “Crescere in digitale” è progetto attuato da Unioncamere, in partnership con Google, a valere sulle risorse gestite da ANPAL (AGENZIA NAZIONALE POLITICHE ATTIVE LAVORO) e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali all’interno del Programma Operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani” di Garanzia Giovani, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo.
Il progetto è volto a promuovere, attraverso l’acquisizione di competenze digitali, l’occupabilità di giovani che non studiano e non lavorano e investire sulle loro competenze per accompagnare le imprese nel mondo di Internet.
L’iniziativa, riservata agli iscritti a Garanzia Giovani, si articola in tre momenti: una formazione on line della durata di 50 ore, con un test finale, superato il quale i giovani sono chiamati a svolgere un laboratorio di formazione ed orientamento. A fine percorso, possono essere attivati dei tirocini lavorativi presso le imprese della durata di sei mesi, remunerati dal programma stesso.
Partita tre anni fa, in Basilicata “Crescere in Digitale” ha dato l’opportunità a 150 giovani di acquisire competenze digitali e svolgere tirocini lavorativi presso imprese che, nel 20% dei casi, si sono trasformati in assunzioni a tempi indeterminato.
Purtroppo, nonostante la disponibilità finanziaria, da novembre 2019 l’iniziativa ha subito un arresto ed ad oggi sono 60 i giovani lucani che attendono di essere convocati per i cosiddetti Laboratori, fase questa propedeutica all’attivazione del tirocinio lavorativo.
Va peraltro sottolineato che la maggior parte di questi giovani ha già un abbinamento diretto con le aziende che li ospiteranno per sei mesi, periodo che diventa di dodici mesi nel caso di persone con disabilità.
Non sono note le motivazioni per le quali l’ANPAL non sblocca questa situazione.
Quello che si sa è che la Camera di Commercio della Basilicata ha più volte sollevato il problema, sollecitando una rapida soluzione, ma per ora invano.
Questa situazione ha del paradossale: in una fase storica nella quale la disoccupazione giovanile raggiunge percentuali molto alte, circostanza peraltro aggravata dalla pandemia in corso, motivi ignoti, forse dovuti ad una farraginosa burocrazia, impediscono a ragazzi, appositamente formati, di poter sperimentare quanto hanno appreso in un tirocinio, che potrebbe aprire loro le porte per un’assunzione.
Sarebbe auspicabile che la Regione Basilicata si faccia carico di tale problematica che investe anche giovani disoccupati lucani, esigendo dall’ANPAL risposte e tempi chiari per una rapida soluzione.