Mercoledì 23 settembre 2020 – Partendo dal principio che i primi flussi turistici saranno quelli relativi al turismo di prossimità e che si prevedono flussi di rientro di italiani e di lucani, dall’estero, appare opportuno evidenziare la esigenza di talune misure aggiuntive, sulle quali siamo pronti ad affrontare il tema a livello di singole regioni, seguendo lo schema e le indicazioni emerse nei giorni scorsi dai confronti avuti con il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero su input del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale.
Lo sostiene Luigi Scaglione, Presidente Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo.
– In particolare, RILANCIARE E SOSTENERE I PROGETTI DEL TURISMO DI RITORNO E DELLE RADICI
–Accoglienza giovani italiani nel mondo per nel periodo estivo dell’anno 2021
I dati dicono che nei prossimi mesi, non meno di circa 100 mila italiani faranno rientro dai loro Paesi e tra di loro molti saranno in difficoltà reali di sostentamento e di rientro ad una condizione di vita soddisfacente. I lucani sono già tra questi e nel contesto generale rappresentano una emergenza ma anche una opportunità.
TURISMO DI RITORNO e del TURISMO DELLE RADICI – Lo stesso auspicio che sollecitiamo per realizzare e finanziare forme di diretto coinvolgimento delle Associazioni dei Lucani in Italia in questa prima fase di ridotta mobilità e nel mondo subito dopo o contestualmente, nel sostegno alla promozione di iniziative sul TURISMO DI RITORNO e del TURISMO DELLE RADICI, che caratterizzano già da qualche tempo le azioni del Ministero degli Affari Esteri di concerto con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e nello spirito dei progetti messi in azione con i suoi strumenti operativi dall’Ufficio Cooperazione Internazionale della Presidenza della Giunta Regionale attraverso anche gli Sportelli Basilicata operanti presso le Federazioni dei Lucani all’estero.
– Accoglienza giovani lucani nel mondo per nel periodo estivo dell’anno 2021
E’ stato avviato nei giorni un percorso destinato ai giovani italiani nel mondo per l’accoglienza, nel periodo estivo dell’anno 2021, presso le strutture residenziali universitarie finalizzato allo studio della lingua e della cultura italiana. L’Ersu Palermo per esempio, farà da “apripista” per consentire la creazione di appositi percorsi formativi e culturali legati anche al “turismo di ritorno”.
Un’azione dedicata agli italiani emigrati all’estero e ai loro discendenti per dare l’opportunità di tornare e di conoscere il Paese di origine dei genitori o dei nonni e per ritrovare le proprie radici, per riscoprire origini e storie familiari, territori di provenienza, tradizioni culturali, prodotti artigianali ed eno-gastronomia del territorio, ma anche per essere messi in contatto con le istituzioni pubbliche statali e non statali che fanno formazione di livello universitario e alta formazione artistica e musicale in Italia.
In linea con le azioni messe in campo dalle consulte regionali e per esse dal Consiglio generale degli Italiani all’Estero che si sta concentrando su vari temi, in particolare, concretizzando una serie di riflessioni sul turismo di ritorno e delle radici, ha dato vita nei mesi scorsi all’idea di una ricerca dal titolo Scoprirsi Italiani: i viaggi delle radici in Italia o come abbiamo fatto con l’iniziativa del Festival delle Spartenze esteso anche ai giovani della Basilicata con il suggello del Ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano.
“C’è un lavoro sinergico – ha rilevato Luigi Scaglione – che parte dal basso, supera i confini dei lacci e lacciuoli istituzionali sempre più distratti verso il tema della difesa dell’italianità e della lucanità, al quale anche l’associazionismo lucano e non solo quello delle tante associazioni dei Lucani in Italia e nel Mondo, potranno rivolgersi sempre più per ritrovare una ragion d’essere e di esistere.
Una occasione che la Basilicata in via di spopolamento non può perdere”.