Venerdì 11 settembre – Il problema è quello che da tempo denunciano gli abitanti della frazione Arioso di Abriola: le condizioni antigieniche del serbatoio di raccolta dell’acqua che alimenta le abitazioni.
L’avv. Mario Giordano, a nome dei residenti, ha riproposto il problema ad Acquedotto Lucano con una lettera con la quale contesta, fra l’altro, le richieste di pagamento di presunto consumo d’acqua.
“Le predette richieste sono illegittime e gli importi non dovuti” afferma l’avv. Giordano che ne spiega i motivi.
Il bottino di captazione – denuncia – “è privo di qualsiasi protezione, tanto da consentire l’accesso nell’area antistante alla fauna selvatica e non con conseguente contaminazione dell’acqua”. Acqua non potabile “per la presenza di batteri coliformi”, come confermato dalle analisi commissionate alla società I.R.S.A.Q”.
Ricorda l’avv. Giordano che della grave situazione venne informato sin dal 2017 anche il sindaco di Abriola.
Nella lettera inviata ad Acquedotto Lucano si denuncia ancora una volta “l’impietoso degrado” della sorgente con rischi per la salute pubblica.
Situazione alla quale non è stato posto rimedio – afferma l’avv. Giordano – nonostante per la situazione della sorgente “siano violate le norme sanitarie più elementari”, sebbene le linee guida per la protezione dell’area perimetrale dei centri di raccolta delle acque potabili definiscono chiaramente cosa bisogna fare.
Quantunque la pericolosa situazione creatasi da tempo cimpedisca agli abitanti di Arioso di utilizzare l’acqua ad usi potabili, Acquedotto Lucano – denuncia l’avv. Giordano – si preoccupa esclusivamente di riscossione per “servizi non resi”.
In attesa che Aql invii, come richiesto, le certificazioni relative alle analisi finora eseguite, la querelle continua e ad Arioso di Abriola l’acqua potabile si continua a prenderla altrove.