Lunedì 7 settembre 2020 – “La prima pietra dell’edificio in corso di costruzione a Terzo Cavone fu posata nel 2008 dal premio Nobel per la Pace Betty Williams e dal Premio Nobel per la Pace Rigoberta Menchù Tum con la benedizione del Vescovo di Matera ed il cantiere fu visitato nel 2012 dal Dalai Lama.
Si sottolinea che questo progetto è stato ideato per la realizzazione delle attività della Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata nella visione della sua Fondatrice, il Premio Nobel Betty Williams, che intendeva realizzare un modello di accoglienza che offrisse una duplice opportunità sia ai bambini fuggiti dalle guerre con le loro famiglie, sia ai giovani disoccupati lucani.
La Fondazione esprime l’auspicio che l’edificio in corso di completamento sia al più presto terminato e reso fruibile utilizzando ogni possibile risorsa a disposizione della Regione Basilicata o di altri Enti”.
È quanto si legge in un comunicato stampa della Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata.
“Bisogna ricordare che il progetto fu approvato nell’ambito di un Accordo di Programma Quadro tra Regione Basilicata e Comune di Scanzano e per questo il suo utilizzo dovrà avvenire nel rispetto della sua destinazione originaria non escludendo la realizzazione di attività complementari e di formazione finalizzate all’inserimento lavorativo in agricoltura dei rifugiati e richiedenti asilo, dei migranti in condizioni di rischio di sfruttamento da parte dei caporali e ed anche alla qualificazione dei residenti nell’area metapontina nella filiera agricola e della trasformazione dei prodotti agricoli.
L’edificio non è stato realizzato infatti tenendo conto solo dell’accoglienza bensì sono stati previsti gli spazi per laboratori, seminari ed attività culturali, rispettando quello che fu l’accordo con la Regione Basilicata e contemperando le necessità pedagogiche del Premio Nobel Betty Williams che vedeva l’accoglienza inserita in un percorso in cui le comunità locali ed i migranti potessero vincere insieme il dramma della disoccupazione e costruire insieme nuove speranze.
Per questo la Fondazione auspica sia realizzata una struttura formativa di avanguardia, anche con il coinvolgimento della FAO e di altre istituzioni internazionali, che non si caratterizzi solo per l’accoglienza, ma che sia in grado di proporsi come opportunità di crescita per il territorio costiero ionico per i rifugiati ed i lavoratori stagionali sia stranieri che italiani in una logica win-win.
A tal fine la Fondazione ha messo fin dall’inizio a disposizione della Regione e del Comune di Scanzano Ionico la propria rete di relazioni e la propria capacità gestionale per attivare al più presto la struttura, una volta che essa sia completata e fruibile, applicando le metodologie sviluppate su indirizzo del Premio Nobel Betty Williams e già applicate con successo nelle proprie attività a favore sia dei rifugiati e richiedenti asilo e sia dei giovani lucani dal 2012″.