Giovedì 3 settembre 2020 – Nel pomeriggio di ieri, mercoledi’ 2 settembre, si è tenuto, su richiesta della Uilm Basilicata, alla Regione un incontro sindacale, presieduto dall’Assessore Fancesco Cupparo per fare il punto della situazione all’interno della Nico, azienda dell’Indotto Eni di Viggiano che si occupa di risanamento ambientale.
Una vertenza lunga, iniziata a giugno e trascinatasi fino ad oggi con la solidarietà dei lavoratori, che aveva consentito il mantenimento dei livelli occupazionali, almeno fino al 31 agosto.
La riunione – si precisa in una nota della Uilm – ha visto, nonostante fosse stata invitata dalla Regione Basilicata, l’assenza di Eni che ha preferito dar voce alla sua “assenza al tavolo” con una nota indirizzata alla Regione Basilicata, nella quale sostanzialmente ha giustificato la sua assenza asserendo di non avere novità e che il licenziamento dei 12 lavoratori della Nico era un problema solo ed esclusivamente della società siciliana e del mancato rinnovo delle concessioni.
Ancora una volta – denuncia la Uilm – abbiamo assistito al solito epilogo in cui una società pubblica come Eni, che continua l’estrazione, in deroga, degli stessi numeri di barili, non si sente coinvolta e partecipe del destino occupazionale delle famiglie lucane.
Nelle prossime ore, insieme ai nostri lavoratori valuteremo – si ribadisce – tutte le azioni appropriate affinché la questione petrolio in Basilicata diventi protagonista non solo dell’agenda politica regionale ma anche del governo nazionale, senza cedere al ricatto delle concessioni, ufficializzato attraverso la nota di Eni, ma perseguendo il diritto al lavoro, al giusto lavoro, al lavoro in sicurezza che non è solo un diritto ma deve essere esercitato nella realtà e nella concretezza.
Il 9 e il 10 settembre presso la Regione Basilicata, come annunciato durante l’incontro dall’Assessore Cupparo, si terranno due tavoli sulla questione petrolio in Basilicata a cui parteciperanno – perché invitati – Total (il 9 settembre) ed Eni (il 10 settembre), tutte le aziende dell’indotto petrolifero, CGIL CISL UIL e le categorie interessate e le amministrazioni comunali del territorio.
Noi, come UILM Basilicata, auspichiamo che questi tavoli diano una risposta alla crisi e alla tensione sociale che si vive in entrambi i territori”.