Mercoledì 2 settembre 2020 – “Sull’attuale fase di gestione della complessa ‘partita petrolio’ la Giunta non accetta lezioni e tanto meno dalla Cgil che dimostra una grave confusione mentale, ignorando persino i fatti reali e le azioni del Governo regionale, mista ad una visione saccente e solitaria”. E’ quanto afferma l’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo che “a testimonianza dell’impegno della Giunta a risolvere i problemi, a differenza di chi fa solo strumentale polemica” annuncia la convocazione di due incontri, il 9 settembre prossimo per fare il punto sul Programma Tempa Rossa (Total) e il 10 sulle problematiche Cova Viggiano (Eni). “In particolare le rilevanti questioni registrate da un po’ di tempo, resesi particolarmente preoccupanti negli ultimi giorni, circa la questione petrolio nel Cova, per quella che riteniamo sia la strumentale riduzione del numero dei lavoratori occupati e del mancato rinnovo di commesse alle aziende contrattualizzate con Eni – dice l’assessore – ci inducono a rendere esplicite le posizioni di ogni attore interessato. Questo significa che sia per Eni che per Total insieme ai dirigenti delle compagnie petrolifere abbiamo convocato al tavolo Cgil, Cisl, Uil, i sindaci dei comprensori petroliferi, le imprese contrattualizzate. È dunque indispensabile fare chiarezza, una volta per tutte, su responsabilità individuali e quindi su chi deve fare cosa chiedendo innanzitutto a istituzioni locali, forze sociali e imprenditoriali, politica di convergere sul rinnovo delle concessioni diventato di fatto un ostacolo lungo il nostro cammino. E’ il caso, in proposito – aggiunge Cupparo – di ricordare al segretario della Cgil Summa che le concessioni sono materia di competenza del Governo e non della Regione che, a differenza della Cgil, ha idee molto chiare sul negoziato con Eni e sulla fase no oil. Piuttosto il sospetto che ci agita e che va velocemente fugato è che Eni utilizzi il rinvio delle concessioni come alibi per sospendere i propri programmi di attività. Sia chiaro: è un sospetto a cui non voglio credere ma che tante aziende dell’indotto mi riferiscono insieme alla situazione di fine lavoro per conto dell’Eni. Quanto invece all’atteggiamento della Giunta, non dovrebbe essere un mistero e nemmeno per la Cgil, la volontà più volte esternata dal Presidente Bardi di chiudere l’intesa con Eni a due condizioni discriminanti: destinare un decimo del gas prodotto dai pozzi in Val d’Agri (circa 1,4 miliardi di metri cubi) alle famiglie lucane; ottenere investimenti consistenti per il no oil e quindi realizzare il futuro del dopo petrolio. Si tratta della stessa strada intrapresa con Total, come dimostra il programma di investimenti per la costruzione di droni sul quale abbiamo già avviato il confronto con Confindustria e Confapi. Altro che mancanza di piano industriale a cui fa riferimento Summa che continua ad essere sostenitore di una tesi quanto meno discutibile: le proposte buone vengono solo dal sindacato. Siamo orgogliosi di essere il Governo regionale non delle piccole cose, come si ostina a ripetere spesso e volentieri il segretario della Cgil, quanto quello del fare che ha segnato una svolta rispetto al passato, alla cosiddetta programmazione di carta. E siamo orgogliosi di essere anche il Governo regionale che non dimentica nessun lavoratore e nessuna azienda dell’indotto petrolio, affrontando a testa alta le tante vertenze. Per noi dunque – conclude Cupparo – se c’è un vuoto è nell’atteggiamento del primo sindacato lucano che preferisce gli slogan alla concertazione di contenuti, salvo poi ad invocarla continuamente, nell’abitudine consolidata nel recente passato, quella degli incontri formali”.
Cupparo: “Sul petrolio non accettiamo lezioni e tanto meno dalla Cgil”
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