Lunedì 31 agosto 2020 – Furbetti del reddito di cittadinanza scoperti dai Carabinieri in provincia di Potenza.
L’episodio più eclatante ha per protagonista un 42enne di Avigliano che percepiva il reddito di cittadinanza nonostante si trovasse in carcere. La somma ottenuta illecitamente è di 4.300 euro circa.
Ma non è il solo caso.
I Carabinieri della Stazione di Tito hanno deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria due cittadini marocchini, rispettivamente di 30 e 33 anni, responsabili di indebito percepimento del reddito di cittadinanza.
I due uomini, entrambi con precedenti penali, erano sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, dovendo recarsi, nei giorni e orari stabiliti, presso la locale Caserma dell’Arma.
Le verifiche hanno consentito di accertare che gli stessi, dal marzo scorso, avevano omesso di comunicare all’INPS la misura loro inflitta, condizione per la quale non è possibile accedere al beneficio.
Dagli accertamenti è emerso che ai due uomini sono state versate somme non dovute per complessivi euro 3.000 circa.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza nel corso dell’anno, per analoghi reati, hanno denunciato, in:
- San Fele (PZ), ad aprile, tre cittadine romene, di 40, 47 e 51 anni, che avevano prodotto un’autocertificazione attestante, falsamente, di essere residenti in Italia da almeno 10 anni, requisito indispensabile per l’erogazione del beneficio.
In quella circostanza, era emerso che nel giro di un anno, alle tre donne, erano state versate somme per circa 9.000 euro;
- Venosa (PZ), un 70enne e la sua compagna, di 56 anni. I due, pur avendo, inizialmente, diritto al beneficio anzidetto, avevano omesso, in più circostanze, di comunicare, all’Ente preposto, i periodi detentivi dell’uomo e del figlio della donna, convivente, segnalato come a loro carico, percependo, indebitamente, oltre 7.600 euro;
- Vietri di Potenza (PZ), un uomo di 47 anni che, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, non aveva comunicato la sua condizione all’INPS, percependo, indebitamente, la somma di 2.000 euro.
Complessivamente le persone denunciate hanno sottratto complessivamente alle casse dello Stato almeno 26.000 euro.