Sabato 29 agosto 2020 – “Il governo continua a fare male i conti, a trascurare una serie di aspetti fondamentali: nella riorganizzazione delle aree e dei mezzi per la didattica, ad esempio, manca l’anello di congiunzione fondamentale che è quello del trasporto. Sulla materia a livello governativo non c’è stato alcun coordinamento reale, non si sono trovate risorse”.
Ad affermarlo, l’assessore regionale alla Mobilità, Donatella Merra, che a pochi giorni dal 14 settembre – data ad oggi presunta della ripresa delle attività scolastiche – sta lavorando a soluzioni che possano garantire un trasporto in sicurezza, nonostante la carenza di risorse e di mezzi. “Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – prosegue l’esponente della giunta Bardi – continua a glissare, affidando la soluzione a concetti aleatori, come quello di allargare la definizione di congiunto per includervi anche gli alunni che frequentano la stessa scuola o soffermandosi unicamente sull’alternanza o sulla ventilazione dei mezzi. Ma alle risorse economiche e ai mezzi di trasporto – si chiede Merra – chi ci pensa? Se non lo fa il governo nazionale sono costrette a farlo le Regioni, ma con quali mezzi e soprattutto, con quali certezze per il futuro? La sicurezza degli studenti deve essere garantita non solo all’interno, ma anche all’esterno degli istituti. Ma se non ci sono mezzi e soldi tutto diventa difficile. Ci chiediamo come mai dopo tante riunioni e tante sollecitazioni alla commissione ministeriale competente, oggi tutto viene caricato sulle spalle delle Regioni. Per questo siamo costretti a prendere in mano le redini della situazione e a procedere con decisione mentre il governo nazionale ci lascia nella nebbia. Per quanto concerne la platea degli studenti della scuola secondaria superiore, che viaggia sui mezzi di trasporto con percorrenze che superano nella maggior parte dei casi i 15 minuti, le lezioni scolastiche – mette in chiaro la rappresentante della giunta lucana – dovranno per forza di cose essere per il 50 per cento in presenza e per il 50 per cento in distanza, per dimezzare l’utenza dei mezzi. Al momento è l’unica strada percorribile, in attesa delle risorse che dovrebbero arrivare, non certo a breve, per utilizzare anche i mezzi del sistema di trasporto non di linea. Già ne abbiamo ragionato con l’Ufficio scolastico regionale, che si dovrà muovere in questa direzione. Il Ministero, purtroppo, continua a scaricare il problema del trasporto scolastico sulle Regioni. Il governo sbaglia i conti? Noi non ci fermiamo”.