Mercoledì 19 agosto 2020 – “Quella della Lega per l’euro tanto disprezzato è ormai un’attrazione dai tratti compulsivi. Non bastavano i 49 milioni fatti sparire, i 600 euro per le partite Iva finiti ad alcuni dei loro deputati e l’uso dei rimborsi per acquistare diamanti, lauree o mutande verdi. No. A Viggiano, in Basilicata, l’amministrazione salviniana ne ha combinata un’altra, clamorosa come poche”.
È quanto si legge in un post sulla pagina Facebook nazionale del Partito Democratico a firma di Luca Caiazza, Giovanni Marsicovetere e Lucia Nicolia.
“Succede, infatti, che nel Comune lucano la giunta decida “mettersi in proprio”, deliberando altre forme di sussidio per le partite Iva (pagate con le royalties petrolifere) ma con alcune particolarità rispetto alle normative nazionali: la soglia di 35.000 euro per poter accedere al bonus viene alzata a 70.000, così come a salire è il sostegno economico, che da 600 euro passa a duemila, tremila e in alcuni casi, come vedremo, persino a 5.000 euro. Una cosa apparentemente bella, no? Peccato che poi, scorrendo l’elenco dei beneficiari, si scopra che tra tra le 370 partite Iva che hanno ottenuto il bonus vi siano il sindaco Amedeo Cicala, il capogruppo di maggioranza Ettore Corona, l’assessora Rosita Gerardi, e la famiglia del sindaco Cicala al gran completo (o quasi).
Al sindaco Cicala e al fratello Giovanni, ad esempio, non solo sono andati 3.000 euro a testa ma a questi se ne sono aggiunti altri migliaia per alcune ditte di cui sono soci o proprietari.
2.000 euro sono andati alla “Cga srl”, di cui sono entrambi soci al 50%, e altri 2.000, poi, sono andati alla “Lucania costruzioni srl”, per il 40% posseduta dal padre Antonio Cicala e per il 60% dai figli: il sindaco Amedeo, Giovanni, Claudio e Carmine.
Qui la faccenda assume contorni ancor più incredibili: perché Carmine Cicala non è un fratello qualsiasi. No. Non solo è un esponente di spicco della Lega lucana ma è il presidente del Consiglio regionale della Basilicata. E aveva giurato di non c’entrare nulla con la vicenda.
E non è finita qui, perché 5.000 euro sono andati alla “Cicala arredamenti” di Claudio Cicala e altri 5.000 sono finiti alla “Eurolavoro Service S.a.s.”. Volete sapere chi è la moglie del proprietario della “Eurolavoro Service S.a.s.”? La sorella del sindaco Amedeo Cicala.
Dopo aver definito, cioè, le regole del gioco (soglia di 70.000 euro) e il premio in palio, non solo i Cicala hanno partecipato ma hanno fatto pure jackpot.
Ciliegina sulla torta: proprio il voto del Primo Cittadino Amedeo Cicala e quello dell’assessora Rosita Gerardi sono stati decisivi per raggiungere il numero legale e per ottenere l’approvazione della delibera.
Insomma: “Dio, patria e famiglia”. Soprattutto famiglia.
Qualcuno ha notizie del segretario della Lega Matteo Salvini? Cosa aspetta a dimissionare il sindaco Amedeo Cicala e il presidente del consiglio regionale della Basilicata Carmine Cicala?”, concludono Caiazza, Marsicovetere e Nicolia.