Sabato 1 agosto 2020 – “A volte ho come l’impressione che qualcuno stia aspettando che tolga il disturbo. C’è poco da “rassicurare”, ve lo assicuro. Se mettiamo in gioco la salute è solo “per la difesa, con la vita, della vita, del diritto, della legge”. Lo facciamo perché riteniamo, per dirla con Marco Pannella, che la strage di diritti e diritto si traduca, inevitabilmente, in strage di popoli e di vite”.
Continua a “mettere in gioco la salute”, per usare le sue parole, Maurizio Bolognetti. Lo fa dal 6 luglio da quando ha deciso di fare lo sciopero della fame – fame di giustizia – per ottenere che la Regione Basilicata, rispettando principi sanciti dalla Costituzione, approvi la delibera con quale si garantiscono ai disabili i necessari presidi.
Una delibera che, pronta da mesi, ancora non è stata approvata.
E Bolognetti continua lo sciopero della fame. Continua a inviare lettere. L’ultima è l’appello inviato al Ministro della Sanità. Roberto Speranza, al Presidente della Giunta Regionale di Basilicata, Vito Bardi, all’assessore regionale alla salute e politiche sociali, Rocco Leone, (ve lo proponiamo qui di seguito) è stato firmato da oltre 230 persone. Prima firmataria Teresa Sirianni, insegnante, persona con disabilità, che Bolognetti ha incontrato a Maratea (foto di copertina).
Intanto, Bolognetti, segretario regionale dei Radicali Lucani e componente dell’Associazione Luca Coscioni, continua lo sciopero della fame.
“Si prosegue – ricorda a chi non l’avesse ancora capito – perché proviamo a convincere i nostri interlocutori a compiere atti dovuti, a rispettare la loro propria legalità. Ciò detto, comprendo come questo sia difficile da capire.
No, non è rassicurante nemmeno vedere che chi rappresenta le istituzioni le disonora. Non rassicura vedere un ex generale della Guardia di Finanza della Costituzione e della legge.
Non rassicura ascoltare i silenzi del Ministro della Sanità.
Non rassicura vedere un medico fottersene dei diritti di persone con disabilità gravi e complesse.
Non rassicura ascoltare un pubblico funzionario che dice che occorre salvare “capre e cavoli”, laddove all’ordine del giorno c’è il rispetto di diritti umani, legge e Costituzione.
Quali “capre” e quali “cavoli”, verrebbe da chiedersi.
La nonviolenza (attaccato non staccato) è dialogo e proviamo a dar tempo a noi stessi e ai nostri interlocutori.
A volte – ammette Bolognetti – ho la sgradevole sensazione che l’unica vera notizia, in questo paese dove monta la putrefazione prodotta dal settantennio di metamorfosi del male, sia la morte.
No, noi difendiamo con la vita, anche con la vita, la vita di cose importanti che fanno la cifra delle nostre vite.
Vedrò, per quanto possibile, di non rendere favori. Lo sciopero della fame prosegue con gli obiettivi e le ragioni più volte illustrati”.
L’appello a Roberto Speranza, Ministro della Salute, Vito Bardi, Presidente della Regione Basilicata, Luigi Rocco Leone, Assessore alla Salute, Politiche sociali Regione Basilicata.
“Gentili Signori,
avremmo voluto musicare questa lettera per farci aiutare dall’Arte a sconfinare l’aspetto umano di questa vicenda e relazionare così soltanto con quelle correnti vitali e morali che abitano il nostro Essere.
Dal 6 luglio scorso, Maurizio Bolognetti, giornalista, Consigliere dell’Associazione Luca Coscioni e Segretario di Radicali Lucani, è in sciopero della fame per difendere i diritti delle Persone con disabilità.
A sostegno di questo dialogo nonviolento e nella convinzione che le omissioni che ad oggi ancora persistono si traducano in violazione di elementari Diritti Umani,
vi chiediamo di onorare la Legge, la Costituzione e di intervenire immediatamente nella risoluzione del lungo e tortuoso percorso che affligge le Persone con disabilità che vivono in Basilicata e non solo.
Vi esortiamo quindi ad abbandonare pregiudizi, logiche e interessi umani e a entrare, anche solo per un attimo, in una condizione, quella della disabilità.
La disabilità non è una malattia. Spesso, l’abbiamo vissuta in sogno, quando a causa di un incubo il nostro corpo bagnato dal sudore e dalla paura è rimasto calpestato dall’immobilità. Freddo. Scollegato.
Questa immagine non armoniosa è vita reale di tante Persone con disabilità che ricorrono agli ausili per vivere con dignità e autonomia ogni condizione.
Noi siamo grati e sosteniamo con forza questa azione nonviolenta, perché, attraverso essa, Maurizio Bolognetti si fa voce e attività motoria di tutte le Persone che voce non hanno e di tutti coloro che hanno a cuore il rispetto dei diritti umani e civili“.
L’appello è stato firmato al momento da oltre 230 persone.