Giovedì 30 luglio 2020 – Ospitiamo una nota che Peppino Molinari ha pubblicato su Facebook, riguardante un evento storico avvenuto 59 anni fa.
“Il 29 luglio 1961 nella piana di s. Angelo di Pisticci alla presenza del presidente del consiglio Amintore Fanfani, di Emilio Colombo e di Enrico Mattei fu posta la prima pietra del grande stabilimento ANIC .
Questa data seguiva quella dell’anno 1959 quando in val Basento vennero rinvenuti i primi giacimenti metaniferi di Salandra, Grottole, Grassano, Ferrandina, Craco e Pisticci che aprirono la strada allo sviluppo industriale.
Fu proprio Enrico Mattei sulla tv di Stato a comunicare al paese il ritrovamento del gas.
Erano gli anni in cui si coltivava l’ambizione di una autonomia energetica per cercare di rafforzare lo sviluppo industriale dell’Italia.
A quella notizia fece seguito una grande mobilitazione delle popolazioni locali per rivendicare l’utilizzo in loco del metano. Territori spopolati per la migrazione che vedevano in quella risorsa una opportunità per non dover andar più via.
La politica seppe dare grazie all’opera ed all’impegno di un grande italiano come Enrico Mattei insieme al ministro dell industria Emilio Colombo una efficace e forte risposta proprio con la costruzione di questi impianti a Ferrandina e Pisticci.
Il 13 luglio 1959 il Presidente del Consiglio Antonio Segni personalmente effettuò un sopralluogo a Ferrandina.
In Valbasento per assistere a quello storico evento si diedero appuntamento migliaia di persone giunte da ogni angolo della regione.
Fu una grande festa di popolo che diede il via ai lavori per la realizzazione del sito petrolchimico compreso una pista di volo per aerei leggeri intestata al presidente dell ENI Mattei ed un avveniristico quartiere residenziale per i dipendenti. Un modello urbanistico straordinaria.
Un boom economico che nella Val Basento durò più lustri offrendo lavoro compreso l’indotto a 5000 persone.
Poi emerse il rovescio della medaglia con la crisi del petrolio e il declino di fine anni 70 inizio 80.
Ci fu anche un accordo di programma il primo e livello nazionale del dicembre 1987 per salvaguardare l’occupazione. Ma nulla fu come prima.
Il resto è storia recente, una storia purtroppo dolorosa fatta di patologie legate alle lavorazioni, cassa integrazione, proroghe, misure di accompagnamento alla pensione.
Un sito abbandonato dove ancora resistono alcune realtà e potenzialmente altre ne potrebbe attrarre.
Ci vorrebbe però la politica per programmare ma da quando preferisce inseguire i sondaggi non sa assumersi più le sue responsabilità.
Questa è la differenza tra il luglio di allora e quello di oggi”.