Martedì 28 luglio 2020 – Tempo fa avevamo verificato che numerosi esercizi commerciali potentini non osservano le disposizioni in tema di esposizione dei prezzi di vendita secondo quanto stabilito dal D. Lgs. 84/2000.
Perché è tanto importante esporre il prezzo di ogni merce in vendita?
Perché – sostiene in una nota il Presidente dell’Adoc Basilicata, Canio D’Andrea – si tratta di un elemento fondamentale di quello che possiamo definire il “contratto di compravendita”: il commerciante propone un prezzo, al quale quel prodotto deve poter essere acquistato.
Quando il prezzo è indicato in maniera inequivocabile e con chiarezza, il negoziante è costretto ad applicarlo e il consumatore è tutelato contro eventuali comportamenti disonesti.
Inoltre l’esposizione dei prezzi rende il mercato più trasparente e favorisce una corretta concorrenza, dalla quale chi acquista può trarre vantaggi: infatti, se ha la possibilità di confrontare agevolmente i prezzi dello stesso prodotto messo in vendita nei differenti negozi, il consumatore può operare la scelta che gli conviene di più e i negozi che praticano i prezzi più convenienti sono premiati.
Questo ancora di più nel periodo del COVID 19 dove i prezzi sono aumentati senza alcun controllo!
È un’innata ritrosia che spinge molti commercianti a mantenere un così rigido riserbo sui prezzi che, per legge, dovrebbero invece essere esposti, e in maniera chiara e inequivocabile, su ogni prodotto in vendita!
Da qualsiasi motivo sia dettato, questo comportamento illegale è purtroppo ancora molto diffuso.
Vi è anche un aspetto psicologico, che gioca a sfavore dell’acquirente, se il prezzo viene occultato: quando si entra in un negozio, perché interessati a un oggetto del quale non si conosce il costo, – afferma D’Andrea – ci si sente poi un po’ obbligati all’acquisto, anche se in realtà non ci sembra conveniente. Ma chi è costretto a entrare per chiedere un prezzo dovrebbe essere consapevole che il contratto di compravendita era zoppo, e quindi dovrebbe sentirsi ancora più libero del solito di non acquistare, specie se la richiesta del commerciante è troppo elevata o se la stessa merce è messa in vendita a prezzo inferiore in un altro negozio.
La pratica di non esporre i prezzi di vendita, al chilogrammo o al litro, non viene rispettata in molti esercizi di vendita di prodotti alimentari sia a posto fisso che nei mercati!
L’indicazione dei prezzi per unità di misura e di altre informazioni è regolamentata per legge dal Codice del Consumo nel D.Lgs.206/2005. La norma definisce il prezzo di vendita come quello finale espresso per unità di prodotto o per una determinata quantità, comprensivo di Iva e di ogni altra imposta così come per il prezzo per unità di misura previsto per alcuni beni, si intende sempre comprensivo dell’Iva.
Oltretutto siamo vicini al periodo dei saldi estivi per chi ancora ci crede, ed esporre i prezzi ci consente di verificare se effettivamente i prodotti che da inizio agosto saranno offerti in saldo sono veramente scontati.
“NOI ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI NON CREDIAMO PIU’ A QUESTA FARSA!“
Tutto ciò premesso, – conclude la nota di D’Andrea – l’Adoc ha chiesto l’intervento del Sindaco della Città e del Comandante della Polizia Locale per verificare la corretta applicazione del dettato del D. Lgs. 84/2000 e s.m. e i.