Potenza, 27 luglio 2020 – “L’istituzione della facoltà di medicina all’Unibas di Potenza, che dovrebbe essere ufficializzata nei prossimi giorni, non può che essere salutata con soddisfazione da tutti coloro amano la nostra città e la nostra regione”.
Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che spiega: “Si tratta della conclusione di un percorso che non è nato dall’oggi al domani ma che è partito ben 15 anni fa e su cui tanti protagonisti della vita istituzionale e politica di ieri e di oggi si sono a diverso livello spesi. Ricordo che se ne iniziò a parlare concretamente quando nel 2005 il deputato potentino Peppino Molinari presentò alla Camera un ordine del giorno che non fu osteggiato da nessuno. L’opportunità di dotare il San Carlo di Potenza di una Facoltà di Medicina fu oggetto poi di diverse iniziative delle varie Giunte regionali che da allora si sono succedute. Non può sfuggire a nessuno che la realizzazione di un percorso accademico, politico e istituzionale così importante non si fa in due mesi. Bene quindi che oggi si sia a un passo dalla conclusione di questa vicenda”. Il vicepresidente del Consiglio regionale quindi sottolinea: “Ritengo che sia un passo importante per la Basilicata e per Potenza con l’istituzione di un percorso accademico e professionale che va a colmare un deficit storico (essendo la nostra regione l’unica sprovvista di tale corso di studi) arricchendo e qualificando inoltre anche il sistema sanitario lucano. Non va taciuta però la complessità di tutta la questione: nei prossimi mesi vanno approfonditi e analizzati tutti gli aspetti che riguardano la tenuta economica dell’Università della Basilicata per non depotenziare l’esistente che invece deve essere puntellato. Non si può rischiare di lanciare la Facoltà di Medicina, i cui primi laureati arriveranno tra sei anni, e nel frattempo ridurre l’offerta formativa che anche faticosamente è stata portata avanti negli scorsi decenni. Così come vanno subito chiariti tutti gli aspetti relativi alle carriere mediche e dirigenziali che necessariamente devono incrociare con equilibrio l’esistente senza alcuna penalizzazione per chi si è già speso per il San Carlo e l’intero sistema sanitario lucano”. “Resta in ogni caso, così come ho sempre creduto anche nella scorsa legislatura regionale, un grande traguardo che non potrà che rilanciare un intero territorio che ha bisogno di nuova linfa per incrociare un rilancio possibile ma non certo scontato”, conclude l’esponente regionale di Italia Viva.