Venerdì 10 luglio 2020 – Il messaggio lanciato da Legambiente è fuorviante e trasmette all’opinione pubblica uno scenario dei mari lucani non rispondente alla realtà. I riscontri che abbiamo si basano sulle procedure di campionamento previste dalla normativa nazionale e ci dicono altro. Confermano che le acque dei nostri mari sono prive di contaminazione microbiologica e, sono, dunque, tutte balneabili, ad esclusione delle foci che, come tutti sanno, non sono state mai balneabili”.
Lo puntualizza l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa, in riferimento ai risultati di un monitoraggio effettuato da Goletta Verde sulle coste della Basilicata e diffuso da Legambiente.
“Che esista una criticità sul sistema di depurazione lucano è dato noto, in quanto la Regione Basilicata rientra proprio per i depuratori nelle procedure di infrazione europea. Ma, al contempo, va anche precisato che sono investiti circa 84 milioni di euro per l’ammodernamento e la manutenzione degli stessi impianti al fine di sbloccare la situazione.
Altra cosa, invece, è asserire che siamo di fronte a punti ‘inquinati’ o ‘fortemente inquinati’, cosa che non può dirsi per i nostri mari.
La costa jonica è tra le più monitorate d’Italia con una media di un punto di prelievo ogni 900 metri di costa. Nel caso del sito denominato “foce Canale Toccacielo” la frequenza di campionamento e la distanza di campionamento scende a un prelievo ogni 300 metri di costa.
Ho sempre apprezzato, e apprezzo tuttora, l’impegno di Legambiente e delle altre associazioni ambientaliste. Sarebbe, però, opportuno che ci fosse una maggiore condivisione esclusivamente finalizzata a tutelare l’ambiente”.
RELAZIONE ARPAB
Ad esclusione di quelle aree quali ad esempio le foci dei fiumi e dei canali che per legge non sono balneabili, l’ARPAB effettua il monitoraggio delle acque di balneazione lungo le coste lucane secondo quanto previsto dalla normativa vigente su 60 punti di cui 19 sulla costa tirrenica e 41 su quella ionica con cadenza mensile, da Aprile a Settembre di ogni anno per un totale di 114 controlli effettuati sulla costa tirrenica e 246 controlli effettuati sulla costa jonica. Il messaggio lanciato da Legambiente è fuorviante e trasmette all’opinione pubblica uno scenario dei mari lucani non rispondente alla realtà. I riscontri che abbiamo si basano sulle procedure di campionamento previste dalla normativa nazionale e ci dicono altro. Confermano che le acque dei nostri mari sono prive di contaminazione microbiologica e, sono, dunque, tutte balneabili, ad esclusione delle foci che, come tutti sanno, non sono state mai balneabili”.
La costa jonica è tra le più monitorate d’Italia con una media di un punto di prelievo ogni 900 metri di costa. Nel caso del sito denominato “foce Canale Toccacielo” la frequenza di campionamento e la distanza di campionamento scende a un prelievo ogni 300 metri di costa.
Ho sempre apprezzato, e apprezzo tuttora, l’impegno di Legambiente e delle altre associazioni ambientaliste. Sarebbe, però, opportuno che ci fosse una maggiore condivisione esclusivamente finalizzata a tutelare l’ambiente”.