POTENZA – Si è appena chiuso un anno scolastico “sui generis” che ha lasciato dietro di sé una scia di grande lavoro ed applicazione, ma anche di speranza per il futuro nonostante l’emergenza legata al Covid-19 non sia stata del tutto superata. E’ tempo di bilanci per il Liceo Scientifico “Pier Paolo Pasolini” di Potenza, anche con riferimento agli esami di Stato che hanno visto tanti ragazzi nei giorni scorsi sostenere le prove di maturità. «Abbiamo licenziato, scolasticamente parlando – spiega il Dirigente Scolastico del Pasolini Prof. Giovanni Latrofa– ben 22 eccellenze. Pertanto 22 nostri studenti hanno conseguito all’esame di Stato la votazione di 100, il massimo previsto. Sette di questi hanno conseguito anche la lode. Un ottimo risultato se rapportato ai nostri numeri – prosegue il Preside Latrofa – Il numero di eccellenze dimostra la bontà formativa della nostra scuola e l’ottimo lavoro svolto anche dal nostro corpo docente. Siamo davvero molto soddisfatti. E’ stato un anno ricco di impegni sul piano formativo per il “Pasolini” – spiega Latrofa – nella convinzione di aver predisposto un ricco programma anche di attività extracurriculari almeno fino a quando l’emergenza Covid ha poi bloccato le attività in presenza della nostra e di tutte le scuole nazionali». A settembre quando si ritornerà tra i banchi, ci sarà da organizzare la nuova didattica in base alle disposizioni anti-Covid.
«L’organizzazione didattica sarà stretta conseguenza della distribuzione degli spazi- riprende il Dirigente Scolastico del Pasolini– se gli Enti preposti ci offriranno ulteriori spazi non ci saranno problemi, altrimenti dovremo fare di necessità virtù. Nei prossimi giorni partiranno dei confronti all’interno dei quali andremo a rappresentare le nostre esigenze e sulla scorta di questo organizzeremo la nuova didattica. Sul Plesso di Laurenzana non sussistono incognite per la vastità dello spazio in relazione al numero di studenti, anche per Muro Lucano qualche problematica in essere potrà esser risolta agevolmente. La situazione invece è oggettivamente più complessa per l’Istituto di via Anzio a Potenza dove, da una prima ricognizione da parte del nostro Responsabile sulla Sicurezza, servono più aule. Rebus sic stantibus – conclude Latrofa – un numero cospicuo di studenti potrebbe restare fuori dall’organizzazione della didattica in presenza»