Domenica 5 luglio 2020 –
Il dato dell’Enit – 4 su 10 camere delle strutture ricettive risultano prenotate dai turisti italiani e stranieri – insieme a quello dei flussi di mobilità interna che al di là della tendenza secondo cui i lucani si divideranno tra Puglia e Calabria non registra significative preferenze di turisti dalle altre regioni verso la Basilicata, sollecitano un nuovo sforzo di promo-commercializzazione per la vacanza lucana.
Lo sostiene il Consorzio Turistico Maratea sottolineando che gli operatori, come testimoniano le iniziative della scorsa settimana, d’intesa con l’Amministrazione Comunale, stanno facendo la loro parte ma, evidentemente, non basta.
La campagna dell’Apt partita nei giorni scorsi su Raitre, in un orario decisamente “strategico” (prima dei Tg regionali delle ore 14) con lo slogan Basilicata en plein air-Basilicata dai mille colori qualche risultato lo sta producendo con un numero maggiore di telefonate agli alberghi che però in pochi casi si trasformano in prenotazione.
E’ l’andamento dei flussi di mobilità interna così come monitorato che non soddisfa gli operatori del Consorzio.
Un fattore di interesse sulla dinamica dei flussi interni è quello dell’individuazione dei canali origine/destinazione tra regioni, utile per la pianificazione infrastrutturale oltre che per la definizione di strategie di marketing.
I dati forniti dall’Enit, ai quali i componenti del Consorzio fanno riferimento, confermano la necessità di intensificare la promozione.
Da parte sua il Consorzio è sempre più impegnato ad intercettare il turismo di prossimità e a recuperare target di clientela del centro-nord fidelizzata o comunque che ha già scelto Maratea nelle scorse stagioni estive.
A Maratea – si precisa nella nota – si continua a ritenere “alla portata” l’obiettivo di avvicinarsi alle 80 mila tra presenze ed arrivi di luglio 2019 e al tutto esaurito di agosto (quota 120 mila arrivi), da sempre il mese più importante. Mancheranno gli stranieri, ma la più concreta possibilità è di rimpiazzarli con gli italiani e non solo i residenti delle regioni più vicine”.