Martedì 23 giugno – Nel pomeriggio di oggi si è tenuto presso la Regione Basilicata, alla presenza dell’assessore Francesco Cupparo, un incontro sindacale convocato anche a seguito dello sciopero di qualche giorno fa delle maestranze della Nico a causa del mancato rinnovo di 16 contratti e dunque del possibile licenziamento di 16 lavoratori a seguito della chiusura di alcuni cantieri legati al risanamento ambientale nell’indotto Eni di Viggiano.
Durante la lunga discussione, alla presenza dei vertici di Eni, la Uilm Basilicata ha sottolineato la difficile situazione sociale che vivono i lavoratori dell’Indotto Eni a causa della riduzione delle attività che sta producendo da un lato l’uso massiccio della cassa integrazione e dall’altro il mancato rinnovo di molti contratti a tempo determinato in diverse aziende dell’Indotto.
E’ quanto sta accadendo all’interno della Nico, dove – denuncia la Uilm Basilicata – non solo non sono stati rinnovati tre contratti a tempo determinato ma nelle prossime settimane non saranno rinnovati altri 13 contratti a tempo determinato.
Eni, dal canto suo, ha illustrato la difficile situazione industriale legata sia al mancato rinnovo delle concessioni e sia legata al prezzo del barile che non consente ad oggi il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.
È un quadro questo per la Uilm Basilicata che non può in nessun modo essere accettato in quanto l’occupazione e l’occupabilità all’interno del Centro Oli non può essere misurata nè dalle mancate concessioni e nè dal prezzo del barile.
Eni soprattutto oggi, in tempi di crisi, deve dimostrare – sostengono i responsabili sindacali – con atti concreti senso di responsabilità, stemperando tensioni sociali e assicurando le attività per il mantenimento dei livelli occupazionali.
Se ciò non dovesse avvenire saremmo di fronte ad una catastrofe sociale senza precedenti e dunque un gioco al massacro che necessariamente Eni e la Regione Basilicata devono scongiurare.
La mediazione dell’assessore Cupparo di chiedere da un lato ad Eni un maggior approfondimento circa le possibili soluzioni alla suddetta vertenza, dall’altro alla stessa Nico di assicurare gli attuali livelli occupazionali allo scopo di fronteggiare questo momento di crisi, di utilizzare gli ammortizzatori sociali, troverà una sintesi al massimo nella giornata di venerdì, momento in cui sarà possibile verificare con oggettività le “buone volontà” espresse da Eni e dalla Nico, circa la risoluzione della vertenza.
Nella foto di copertina: un momento del presidio dei lavoratori della Nico davanti alla sede Eni