Potenza, 23 giugno 2020 – Favorire lo sviluppo culturale e la formazione universitaria, per sostenere i detenuti negli istituti penitenziari della Puglia e della Basilicata, con l’obiettivo primario del reinserimento, e favorire la formazione universitaria del personale che opera nel territorio di competenza del Provveditorato della Puglia e Basilicata. Sono i punti principali di un accordo di collaborazione tra l’Università della Basilicata e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria della Puglia e Basilicata, firmato oggi, a Potenza, dalla Rettrice, Aurelia Sole e dal Provveditore regionale, Giuseppe Martone.
L’iniziativa, in base al protocollo già sottoscritto tra la Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) e il Ministero della Giustizia, attraverso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, consentirà ai detenuti di frequentare, nelle modalità consentite e avvalendosi della formazione a distanza, i corsi universitari conseguendo, al termine, il titolo di studio al pari di qualsiasi altro studente dell’ateneo. L’Unibas, in questi anni, ha sostenuto molte iniziative sia nel campo preventivo (tra cui l’incontro con il Direttore Generale della Direzione Investigativa Antimafia, Gen. Giuseppe Governale, nell’Aula Magna dell’Unibas il 29 ottobre 2019) che nell’organizzazione di specifici corsi di formazione destinati al personale delle pubbliche amministrazioni (Progetto “Valore P.A.” sulle aree tematiche: “Anticorruzione e trasparenza”, “Appalti e contratti” e “Personale, organizzazione e riforma della Pubblica amministrazione”). A scopo sperimentale alcuni detenuti, inoltre, partecipano già ad alcuni corsi di studio nel Campus di Matera. Saranno inoltre istituiti di concerto anche corsi di aggiornamento per il personale che opera nelle case circondariali, sia in discipline giuridiche e amministrative che sociali.
“Entrare in ambienti, spesso problematici, per esercitare il ruolo di formazione – ha detto la Rettrice – rappresenta una sfida per il nostro Ateneo alla quale non ci siamo mai sottratti. Per questo motivo abbiamo subito accolto la richiesta dell’Amministrazione Penitenziaria per proseguire, dopo le esperienze in questo senso già presenti in Ateneo, un percorso più strutturato in affiancamento a quello educativo delle case circondariali, ma anche con una grande valenza sociale e culturale che risponde a un dettato della costituzione. La rieducazione dei detenuti non consiste solo nel riportare l’individuo sulla strada della legalità ma anche, e soprattutto, fornirgli quegli strumenti concettuali, conoscitivi e soprattutto culturali tali da consentirgli di riappropriarsi della propria vita e reinserirsi nella vita sociale”.
Martone ha invece spiegato che “si tratta di un importante punto di partenza, ovvero le fondamenta di un edificio che sarà costruito bene sia a favore delle persone che scontano la pena, sia per chi lavora nel mondo dell’esecuzione penale, che ha necessità di formazione continua e orientata al lavoro, non teorica ma spendibile quotidianamente. Il tempo è un grande contenitore da riempire: gli esseri umani hanno il dovere di riempire questo contenitore con cose positive, e una di queste è la cultura, che ci rende uomini, e le esperienze messe in campo fino a questo momento in varie zone del Paese sono state positive”. All’incontro ha partecipato il Direttore generale, Giuseppe Romaniello, il Prorettore al Public Engagement e la Prorettrice alla Didattica dell’Unibas, Nicola Cavallo, e Patrizia Falabella, la Direttrice della Casa Circondariale di Potenza, Maria Rosaria Petraccone, e il Funzionario di Staff del Provveditorato Regionale, Giuseppe Palo.