Venerdì 12 giugno 2020 – Pubblicato su “Transfusion and Apheresis Science”, la rivista della Associazione Mondiale di Aferesi edita da Elsevier, un lavoro scritto dal dottor Italo Cantore dell’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo”, già autore di pregresse pubblicazioni in ambito virologico, e dalla dottoressa Paola Valente dell’Ospedale IRCCS romano Bambin Gesù, dal titolo “Convalescent plasma from COVID 19 patients enhances intensive care unit survival rate. A preliminary report”.
Si tratta della prima comparazione pubblicata in letteratura internazionale tra un gruppo di pazienti COVID-19 in terapia intensiva non trattati con il plasma di pazienti guariti ed un altro gruppo di pazienti in terapia intensiva che sono stati sottoposti a questa procedura, con riscontri statisticamente significativi in termini di riduzione di mortalità nel secondo gruppo.
Il primo gruppo è costituito dai 34 pazienti in terapia intensiva in regione Basilicata, il gruppo dei pazienti che hanno ricevuto il plasma è costituito dai 19 casi cinesi pubblicati in letteratura in 3 diversi lavori, in entrambi i casi al tempo di scrittura del lavoro. Il rapporto degenti/deceduti per i pazienti lucani, sostanzialmente in linea con la media nazionale, è stato estrapolato dai dati pubblici diffusi dai bollettini governativi.
Sia il test di comparazione di medie che i valori di odds ratio indicano riduzione della mortalità con il trattamento con il plasma di convalescenti, con riscontri di significatività statistica.
Si tratta di uno studio preliminare, necessitante cioè di studi di conferma randomizzati, con campioni maggiori e più uniformi, tuttavia i dati statisticamente significativi emersi rappresentano un ulteriore stimolo alla diffusione dell’utilizzo di plasma di pazienti guariti,
il quale sembra essere oltre che efficace anche con indice molto basso di complicanze.
Il lavoro, il primo eseguito solo su pazienti in terapia intensiva, aggiunge dati incoraggianti ad articoli recentissimi sul tema, in attesa di ulteriori report tra cui quello lombardo su decine di casi trattati, preso in considerazione tra i trials clinici governativi negli USA ed applicato in maniera analoga su centinaia di pazienti in molti centri.