Mercoledì 10 giungo 2020 – “Il tema della sanità è avvertito come prioritario in Basilicata e nelle altre regioni, come ho avuto modo di constatare confrontandomi con gli altri presidenti italiani. Dopo aver affrontato con risolutezza la situazione straordinaria legata al Covid-19, le nostre strutture sanitarie devono tornare a dare risposte ai cittadini in tutti gli ambiti medici e per l’avvio dei processi organizzativi diventa stimolante il confronto e il contributo dei diversi soggetti in campo, inclusi i sindacati”.
È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, intervenendo nella tarda mattina di oggi all’incontro organizzato sul tema della riapertura delle attività sanitarie che si è svolto nella sala Inguscio del dipartimento Politiche della persona alla presenza dell’assessore alla Salute Rocco Leone, del direttore generale Ernesto Esposito, dei vertici delle aziende sanitarie lucane e dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil Fpl e Fials.
Nel corso del dibattito l’assessore Leone ha sottolineato che attraverso il confronto con i sindacati sono stati risolti molti problemi del comparto sanitario, poi sull’emergenza coronavirus ha detto che “abbiamo attraversato mesi che ci hanno messo a dura prova, ma con il lavoro incessante dei medici, il senso di responsabilità dei cittadini e le attività di programmazione e gestione messe in campo dalla Regione ci siamo tenuti lontani dai numeri registrati in altre realtà del Paese.
Questa emergenza – ha proseguito a margine l’assessore alla Salute – ci ha ribadito ancora una volta che investire sul territorio è fondamentale, perché una medicina territoriale che funziona drena pazienti e ha un controllo diretto delle patologie. In una visione moderna di sanità, il territorio diventa l’ambito in cui si prende in carico il paziente per le cure e l’assistenza”.
E sulla ripresa completa delle attività sanitarie, in modo da andare incontro alle necessità dei pazienti, Leone ha rimarcato che “con l’emergenza non del tutto superata e le regole stringenti varate a livello nazionale, almeno in questa fase le strutture sanitarie devono prevedere l’estensione delle attività nella fascia pomeridiana e possibilmente nei giorni prefestivi e festivi”.