Dopo quasi 5 anni dal tentato omicidio ai danni di una Assistente Capo della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Potenza, le due imputate, all’epoca detenute, sono state condannate a 13 anni di reclusione.
Lo ha deciso il Tribunale Collegiale di Potenza a seguito di un processo nel quale sono stati ascoltati circa 20 testimoni.
Gravissimi i fatti imputati alle due detenute, le quali, nella Sezione Femminile della Casa Circondariale di Potenza, il 21.12.2015, tentarono di strangolare con un lungo laccio di scarpe l’Assistente Capo che, quasi allo stremo delle forze, riuscì a chiedere aiuto.
La persona offesa, madre di 3 figli, ha atteso con la sua famiglia il dispositivo.
In aula c’era il suo difensore – Avv. Savino Murro – il quale si ritiene soddisfatto per l’ottimo risultato ottenuto.
“La mia assistita ha rischiato la vita mentre svolgeva, con passione e dedizione, il suo lavoro senza mai sottrarsi ai suoi impegni anche quando operava in sottorganico.
Certamente – prosegue l’Avv. Murro – tali gravissimi episodi sono indicativi di una profonda sofferenza nel mondo carcerario e di una tragica carenza di organico nelle strutture, sovraffollate ormai da anni. Urgerebbe una riforma carceraria che noi – come Unione delle Camere Penali Italiane – da tempo chiediamo“.