Venerdì 22 maggio 2020 – I segretari lucani Ugl Pino Costanzo e Florence Giordano intervengono sulla vertenza della Ferrosud che si trascina da tempo, senza che s’intravveda una soluzione.
Anzi, sostengono i rappresentanti sindacali, una ci sarebbe stata ma, per motivi inspiegabili, è stata vanificata.
Di cosa si tratta lo precisano in una nota Costanzo e Giordano.
“Apprendiamo che un imprenditore lucano già il primo aprile scorso aveva manifestato, a vari livelli e a tutte le Istituzioni, la volontà di acquisizione e rilancio della Ferrosud S.p.A.
Ad oggi, non è stato fornito riscontro.
La dettagliata richiesta dell’interessato, era redatta da un Piano Industriale per il rilancio della Ferrosud supportata e validata dal Prof. Ing. Adolfo Sabato del Dipartimento di Ingegneria dell’ambiente dell’Università della Calabria.
L’imprenditore – proseguono Costanzo e Giordano – ha già ottenuto disponibilità finanziarie a supporto del piano industriale con investimenti per il rilancio aziendale, del valore complessivo di circa €50.000.000,00 (Euro cinquantamilioni/00), che porterebbero un importante incremento occupazionale.
Ad oggi, – è il rammarico dei due responsabili sindacali – il Presidente Bardi, la sua Giunta e le altre istituzioni non hanno ancora contattato tale imprenditore per ascoltarlo e cercare di risolvere definitivamente la questione.
Anzi sembrerebbe che la governance lucana sia propensa ad acconsentire e sponsorizzare eventuali fitti di rami aziendali a noti imprenditori pseudo-politici che avrebbero già collaudate esperienze fallimentari nel settore industriale. Non siamo per nulla d’accordo.
La semplice idea che la Ferrosud possa chiudere – sostengono Costanzo e Giordano – è un paradosso, oltre che una responsabilità senza attenuanti. Nel prossimo decennio in Italia gli investimenti previsti nel settore ferroviario saranno, come esplicitato dal piano industriale di Ferrovie dello Stato, di circa 95 miliardi di euro.
Occorre adoperarsi – si ribadisce nella nota – affinché il Governo Regionale, a cui abbiamo più volte chiesto di agire con interventi decisi e coordinati con il Governo nazionale nella direzione di una soluzione che confermasse la Ferrosud come operatore del settore ferroviario in un momento di grandi investimenti nel settore, fornisca una soluzione. La semplice idea che la Ferrosud possa chiudere è un paradosso, oltre che una responsabilità senza attenuanti.
Il nuovo acquirente, con la somma in suo possesso, – concludono Costanzo e Giordano – rileverebbe lo stabilimento, sospenderebbe la CIG e sarebbe già nelle condizioni di incrementare notevolmente il livello occupazionale nel sito, oltre che a saldare le pendenze con tutti i creditori della Ferrosud, portando ad un rilancio di notevole impatto del sito industriale. E la politica dorme”.