Giovedì 14 maggio 2020 – Fino al 17 giugno, cinque giornate di cassa integrazione per i dipendenti dello stabilimento Fca di Melfi.
Ne danno notizia FIM-UILM-FISMIC-UGL-AQCF a conclusione di una call conference tra FCA, leorganizzazioni sindacali e la RSA di stabilimento.
Tale periodo – si precisa in una nota congiunta – servirà per far fronte al calo di mercato causato dall’emergenza sanitaria.
Le stime prevedono, infatti, che il mercato 2020 registrerà drastici cali: per le sole autovetture si parla di circa 500.000 immatricolazioni in meno rispetto al 2019.
I mesi di lockdown, inoltre, hanno causato l’immobilizzazione di centinaia di migliaia di veicoli che, se non venduti nei prossimi mesi, rischiano di rallentare ulteriormente la ripresa delle attività produttive, con i conseguenti rischi occupazionali lungo tutta la filiera che, ricordiamo, rappresenta circa il 10% del PIL italiano e impiega oltre 1.200.000 lavoratori.
Inoltre FCA ha riconfermato la ripresa della linea Renegade e 500X per il giorno 21 maggio con un esubero giornaliero, rispetto alla totalità dei 7400 lavoratori, di 1200 lavoratori.
FCA ha anche confermato che, a partire dalla prima settimana di giugno, si raddoppierà la produzione della linea Compass e Renegade Ibrida; l’imminente salita produttiva permetterà la graduale riduzione dell’esubero giornaliero.
Ovviamente, fermo restando il riavvio della totalità dello stabilimento per il 21 maggio, resta di fatto una crisi profonda del settore che – sostengono i responsabili sindacali – dovremo affrontare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Per questo motivo, è stato anche segnalato che le cinque settimane di Cigo Covid-19 sono insufficienti. C’è bisogno che il Governo e l’Europa intervengano a sostegno di un settore che coniughi esigenze ambientali e commerciali e che tuteli l’industria dell’auto.
A partire da domani, come previsto dal protocollo FCA, ci saranno riunioni per verificarne la giusta applicazione; visti i numeri importanti del rientro del 21 maggio, la ripresa produttiva totale sarà dunque il vero banco di prova del suddetto protocollo.
Inoltre le OO.SS. hanno evidenziato che in questa fase bisogna avere un confronto serrato con la RSA di stabilimento affinchè si possa garantire la giusta rotazione tra i lavoratori.
Le organizzazioni sindacali insieme ad FCA, – conclude la nota – incalzeranno la Regione Basilicata perché ad oggi ancora non c’è un piano certo del trasporto pubblico locale che possa permettere ai lavoratori di raggiungere l’area industriale in sicurezza.