Martedì 12 maggio 2020 – “Dopo il paventato coinvolgimento in attività di Covid 19 bisogna passare al ripristino tempestivo e concreto delle funzioni ben svolte dall’ospedale di Venosa”.
E’ quanto sostiene con una nota il segretario regionale della Uil, Vincenzo Tortorelli.
“L’assetto consolidato nel tempo dei servizi ospedalieri di Venosa ed il complesso dei servizi ospedalieri dell’area del Vulture, non può e non deve essere assoggettato a continue revisioni.
Venosa, al pari di Pescopagano, Lagonegro e Policoro, è un presidio ospedaliero a cavallo tra due regioni. Questi ospedali sono indispensabile, tra l’altro, per attrarre mobilità sanitaria attiva.
Ampie e motivate sono state nei giorni scorsi – ricorda Tortorelli – le prese di posizione dei decisori politici regionali in tal senso. In primo luogo quelle autorevoli dell’Assessore regionale Leone, confermate dalla task force regionale, ribadite con le Amministrazioni locali. Si è affermato il ripristino delle “ funzioni abituali “ del Presidio, prevedendone anche “un potenziamento nell’ambito del nuovo Piano sanitario”.
La UIL ora rivendica che si passi ai fatti “qui ed ora”. Dopo i pronunciamenti dei responsabili istituzionali si annulli la sospensiva delle attività del Presidio di Venosa. Siamo dopo il 4 Maggio ormai alla fase 2 dell’ emergenza da Covid 19.
Peraltro in Basilicata il profilo attenuato del contagio e la prevista ampia destinazione per i pazienti da Covid degli ospedali donati dal Katar favoriscono una accelerazione della ripresa operativa del nosocomio di Venosa.
Occorre con immediatezza ridestare quella domanda di servizi sanitari ben offerti dall’ospedale di Venosa,senza prolungare distonie o incertezze che si ribaltano sulle aspettative di sicurezza delle popolazioni e dei territori di riferimento.
Bisogna presto ripristinare la presa in carico – sostiene Tortorelli – di pazienti cronici cardiopatici, geriatrici, con demenza, reumatologici, neurologici, pneumologici, epilettici, epatologici, nefropatici, diabetici, con glaucoma, etc.. Sono persone che richiedono monitoraggio continuo del loro stato di salute e delle loro terapie per garantire il mantenimento dell’equilibrio curativo.
La Uil ora chiede coraggio e determinazione. Occorre- conclude il segretario regionale del sindacato – univocità e sequela di azioni solerti e veloci, convocando alla decisione tutti gli attori per l’avvio certo di un cronoprogramma collegato all’obiettivo della riapertura”.