Lunedì 4 aprile 2020 – A lanciare l’allarme è stata, con un post su Facebook, Lidia Ronzano.
“A Potenza – ha scritto – sta per essere tagliato un boschetto di circa cinquanta alberi fra viale Marconi (incrocio con via Verdi) e rione Francioso (via Fabio Filzi). Il boschetto, che esiste da circa 50 anni e che serve a stabilizzare una scarpata a forte rischio di frana perché costituita da terreno di riporto, è diventato ormai sede di una ricca avifauna costituita da assiuoli, civette, allocchi, picchi neri, barbagianni, gazze, taccole, corvi, piccioni, tortore, capinere, pettirossi, cardellini, usignoli, passeri, ghiandaie e sporadiche presenze giornaliere di poiane, nibbi e gufi reali, provenienti in volo dal vicino “bosco Pallareta”. Sono presenti anche alcune famiglie di fauna selvatica che provvede a tenere il territorio libero da rettili e ratti. Inoltre esso – ha precisato Ronzano – è un piccolo polmone verde per un’area pesantemente congestionata dal traffico (transito giornaliero di circa 300 autobus urbani ed extraurbani e migliaia di autovetture) con spargimento di polveri sottili, gas di scarico e fumi delle varie caldaie dei palazzi circostanti.
Perchè questo taglio? – si è chiesto Ronzano. Il Comune, interpellato, non ha fornito risposte” ha concluso.
Il post è stato condiviso da più persone, tutte comprensibilmente preoccupate che potesse verificarsi un altro scempio in una città, Potenza, già vittima di una cementificazione partita da lontano.
Abbiamo chiesto chiarimenti all’assessore comunale all’Ambiente, Alessandro Galella. Di seguito la sua risposta.
“Nessun boschetto verrà tagliato. Verranno tagliati – precisa Galella – gli alberi indicati dalle perizie come morti, instabili e pericolosi. Mi fa immensamente piacere che ci sia in città tanta sensibilità ambientale, sfruttiamola in positivo allora. Gli alberi come gli uomini hanno un inizio ed una fine purtroppo e possono ammalarsi o subire danni proprio come noi. Più invecchiano, più diventano grandi e più diventano pericolosi. Per questo – precisa – bisogna prendersene costantemente cura, che siano su proprietà pubblica o privata, perchè per quanto bellissimi, possono diventare pericolosissimi e arrivare ad uccidere. I dottori degli alberi sono gli agronomi e i dottori forestali, a loro spetta visitarli e fare una diagnosi, dello stato di salute e della possibilità o meno di curarli”.
“Purtroppo – afferma l’assessore Galella – il boschetto oggi al centro dell’allarme è molto vecchio, situato su un muro di circa dieci metri a pochi metri dai balconi e dalle macchine. Già in due occasioni sono caduti a picco su macchine sottostanti distruggendole. Per questo il proprietario del suolo e degli alberi, il Demanio, su richiesta e indicazione del 2016 della Polizia Locale e dei Vigili del fuoco, ha incaricato un agronomo di analizzare lo stato degli alberi e la conseguente messa in sicurezza. Per questo gli uffici Comunali hanno autorizzato l’intervento per la messa in sicurezza della zona. Inoltre, cosi come previsto dal regolamento sul verde della città, per ogni albero che verrà abbattuto ne dovrà essere piantato uno nuovo. Io non contento delle perizie – aggiunge ancora Galella – ho fatto un sopralluogo e per quanto totalmente ignorante ho potuto constatare la presenza di alberi morti, storti e completamente sporgenti dal muro. Naturalmente monitoreremo per assicurarci che tutto venga fatto nel rispetto della legge….cosi nessun boschetto o polmone verde scomparirà; al contrario diventerà più vigoroso”.