Mercoledì 22 aprile 2020 – “Il mio ruolo mi impone di pretendere la massima chiarezza sulla questione dell’Ospedale di Venosa che, come sapete, è stato individuato come Covid Hospital sulla base di paramenti indicati dalla Task Force Regionale e dall’Unità di Crisi Regionale, organismi appunto creati per far fronte all’emergenza e al contenimento del contagio da Coronavirus, che dunque hanno ritenuto il P.O.D. di Venosa la struttura più idonea al ricovero dei pazienti per setting e funzionalità, oltre ad essere sito, dal punto di vista tecnico-logistico, in una posizione migliore”.
Questo afferma il Presidente della IV Commissione Consiliare Permanete, Politiche Sociali, Massimo Zullino.
“Tengo a precisare che al momento della decisione, a seguito dell’emergenza Covid, l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Sanità, aveva chiesto la sospensione di tutte le attività ambulatoriali non necessarie e quindi l’ospedale di Venosa vedeva di fatto ridotta la sua attività per oltre il 60 per cento, mantenendo attivi il resto delle attività, quali Punto di Primo Intervento, Centro dialisi e Ambulanze 118, mentre, per il centro alzheimer, i pazienti in regime semi residenziali hanno avuto l’assistenza domiciliare.
Specifico, inoltre, che terminata la fase di emergenza, come era già stato espressamente affermato dal primo momento, se l’ospedale non fosse servito ai ricoveri Covid, sarebbe tornato allo status quo ante, ovvero tutti i servizi e gli ambulatori sarebbero stati ripristinati”. Continua il Presidente Zullino.
“A fronte delle dichiarazioni pubblicate dalle R.S.U. e degli operatori sanitari, comunico che faccio mie le loro preoccupazioni che sono pienamente condivisibili e mi chiedo se l’ASP abbia avanzato alternative, conoscendo le potenzialità dell’ospedale e, soprattutto, vorrei comprendere quali siano state le azioni messe in campo dal Direttore del presidio ospedaliero, oltre che gli obiettivi che egli avrebbe voluto raggiungere.
Concludo ribadendo che, da sempre, ho personalmente lavorato per l’interesse della comunità, infatti, non abbiamo mai chiuso servizi ospedalieri, ma anzi abbiamo lavorato nel senso opposto, sviluppando una migliore programmazione che potesse rinforzare la struttura. Questa nuova classe dirigente non si farà scalfire da vecchie trappole e da vecchi politici. La rabbia ed il risentimento impulsivo e rancoroso non ci apparterranno mai. Questa è la quintessenza della clemenza”. Conclude il presidente Zullino.