Domenica 19 aprile 2020 – Come è a tutti noto l’emergenza sanitari che stiamo vivendo sta mettendo in ginocchio l’economia mondiale e particolarmente toccata è la vita familiare degli italiani.
L’Adoc – sostiene il Presidente regionale, Canio D’Andrea – ha già evidenziato i problemi che si stanno verificando in tema di prenotazione di viaggi e della fornitura dei pacchetti televisivi.
Per quanto riguarda i viaggi secondo noi l’intervento legislativo messo in piedi col Cura Italia ha complicato ancora di più la controversa questioni dei recessi per viaggi già organizzati.
Infatti mentre il Codice del Turismo prevedeva per il consumatore la possibilità di rinunciare al viaggio disdicendolo in anticipo senza una grossa ed onerosa perdita economica, il Cura Italia ha fatto solo e soltanto gli interessi dei Tour Operator laddove ha previsto la possibilità di recesso o la possibilità di godere di un voucher da godere per un altro viaggio entro un anno.
Ovvio che i tour operator stanno offrendo ai clienti solo la seconda alternativa ossia quella di “beccarsi” un voucher da “ spendere” tra un anno senza sapere che succederà a tutti noi da qui ad un anno.
Ecco perché – prosegue D’Andrea – stiamo chiedendo al legislatore che il punto controverso del Cura Italia sia rivisto e sia ristabilito il principio per cui sia il consumatore se scegliere tra rinunciare al viaggio senza penali piuttosto che ricevere un voucher.
Per quanto riguarda i pacchetti televisivi che in questo momento non onorano i contratti laddove non sono visibili gli eventi sportivi perché questi ultimi stanno via via per essere cancellati stiamo chiedendo la restituzione di una parte dell’abbonamento già pagato o la risoluzione dei contratti senza penali per intervenuta impossibilità ad onorare il contratto.
L’altro aspetto sul quale stiamo intervenendo e la questione dei mutui e dei prestiti ai consumatori piuttosto che alle aziende.
Il Decreto Cura Italia, in tutte le sue varianti e modifiche, ha previsto la sospensione di mutui e anche prestiti per le sole imprese.
Non vi è la previsione di sospensione dei prestiti, finanziamenti e credito al consumo per i consumatori.
Molte finanziarie, dobbiamo precisare, consentono la sospensione. Ma in mancanza di un obbligo legislativo, ciascuna adotta un proprio modo d’azione.
A questo punto è importante sollecitare gli organi di vigilanza ed il legislatore per l’adozione di una protocollo comune. Ancora meglio sollecitare il legislatore ad estendere anche ai consumatori tali benefici.
In mancanza dell’adozione di provvedenti di questo tipo tra qualche mese potremmo assistere al fallimento “dell’impresa famiglia “ nel nostro paese con gravissime conseguenze sociali ed economiche.
Ecco perché – conclude D’Andrea -auspichiamo l’adozione di provvedimenti per la sospensione di mutui e prestiti fatti alle famiglie ed ai consumatori per un periodo di almeno sei mesi.