In questo momento di grande disagio di tutta la popolazione a livello mondiale in generale e di quello Lucano in particolare, rammarica evidenziare che la politica locale è poco attenta nella emanazione di disposizioni legislative. Tale disattenzione, crea grande disagio della categoria professionale, rispetto all’emergenze che stiamo vivendo, tema determinante per la sopravvivenza dei Commercialisti e dei Consulenti del lavoro in particolare: maggiore carico di lavoro per gli adempimenti contingenti, clienti con attività interrotte con conseguente impossibilità di pagare gli onorari, difficoltà nel pagamento degli stipendi ai dipendenti e collaboratori, assoluta incertezza nel futuro.
Prima di qualsiasi ulteriore considerazione ci sentiamo in dovere, comunque, di puntualizzare quanto di seguito:
La Regione Basilicata con l’accordo quadro di programma, cui è riferimento al D.L. 18/2020, che ha previsto per le Regioni la possibilità di riconoscere la cassa integrazione in deroga a seguito dell’emergenza epidemiologica, ha previsto un iter burocratico che determina molteplici difficoltà rispetto a quelle già create dall’INPS. Sarebbe stato utile prevedere, infatti, nell’Art.7 dell’accordo quadro per l’utilizzo della cassa integrazione in deroga, ai sensi del decreto “CURA ITALIA” del 17 marzo 2020 n°18, che per l’istruzione della pratica potevano essere delegati i liberi professionisti già abilitati dagli enti competenti. Nel caso che interessa, i Signori Governatori dovrebbero sapere e quindi considerare che molti o moltissimi piccoli o piccolissimi imprenditori che operano nel nostro contesto regionale
- non hanno la firma digitale perché non è obbligatoria e non ne hanno mai sentito la necessità;
- non sono nella condizione di interfacciarsi con gli enti attraverso internet per un problema di età e/o culturale e, infine, anche di connessione alla rete;
- il trasferimento dalla loro bottega per raggiungere lo studio per firmare la domanda di concessione ha creato problemi di mobilità contravvenendo al Decreto “IO RESTO A CASA”.
L’altro problema molto importante che ha creato e crea problemi alla categoria e ai piccoli imprenditori, è la inefficienza con la quale si affrontano i problemi del nostro territorio in materia finanziaria. Sui primi, perché continuamente devono convincere il cliente che il DRG Basilicata n° 197 del 20 marzo 2020, Fondo “Piccoli Prestiti per il Sostegno ed il Rafforzamento delle Micro Imprese Lucane” è, inopportuno per il momento in cui l’imprenditore sta vivendo: non risponde in maniera rapida, decisa e coordinata alle esigenze dell’Imprenditore per i danni subiti in funzione della pandemia di Coronavirus; sui secondi, perché in questi tempi, l’azienda non è in grado di coprire tutti i costi già sostenuti per mancanza di entrate. Le vendite, infatti, si realizzano soltanto con il passare del fenomeno Coronavirus, in modo lento e graduale e, comunque, sempre successivamente ai costi d’esercizio già sostenuti, scaduti o in scadenza.
Queste semplici osservazioni bastano a far capire quanto poco efficiente è il DRG sopra riportato anche perché completamente differente a quanto adottato dalla Commissione Europea e riportato nel Comunicato COM 1863 final/ 2020 “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID 19”.
Il Provvedimento sopra indicato, al punto 3 del 3° comma, prevede testualmente “beneficiarie degli aiuti possono essere tutte le imprese, comprese quelle che sono entrate in difficoltà dopo il 31 12 2019 a causa del COVID19”.
La misura messa in campo dal Governo Regionale è vecchia – (fa riferimento al Regolamento dell’UE 2013 e successive modificazioni, a tutto il 2018) – non è appropriata nel tempo (gli imprenditori stanno facendo sforzi per la sopravvivenza) – è mortificante (nessun imprenditore è nella condizione di investire e/o ampliare l’attività, così come richiesto dall’art. 4 del DRG 197/2020).
Noi, come Professionisti che assistiamo gli imprenditori tout court, prendiamo atto dell’adozione da parte del Consiglio dei Ministri circa l’approvazione del nuovo decreto che immette a favore delle imprese, 400 miliardi di euro di cui € 25 mila per sostenere le necessità finanziarie delle micro imprese provate dal blocco delle attività a seguito dell’epidemia da Coronavirus.
In questo momento veramente difficile per tutti, necessità creare la così detta finanza alternativa rappresentata essenzialmente dalla eliminazione dei lacciuoli burocratici che creano grande difficoltà alle imprese e a noi professionisti. In questo momento particolare, necessita un grosso spirito di aggregazione e collaborazione tra le Istituzioni e coloro che operano per la rinascita del Paese. I Commercialisti, unitamente ai Consulenti del Lavoro, sono fortemente preoccupati per le attuali condizioni delle aziende Clienti che si ripercuotono sulla economia nazionale e territoriale. Bisogna necessariamente porre in essere soluzioni che hanno origine dalla partecipazione di tutti coloro che operano e conoscono le necessità degli imprenditori e del mercato, al fine di evitare di emanare, in questo difficile momento, provvedimenti inutili alla bisogna. In realtà, oggi, come ieri, si continua ad escludere qualsiasi dialogo con i professionisti del luogo, prediligendo l’intervento di professionisti esterni che poco o quasi niente conoscono storia e cultura del nostro territorio.
Il questo momento particolare, la professione del Commercialista, unitamente ai quella dei Consulenti del Lavoro, sono state riconosciute per decreto essenziali al Paese ed è stato chiesto di proseguire la nostra attività a rischio della salute, affinché Contribuenti e Imprese possano comprendere e accedere il più velocemente possibile, per il nostro tramite, alle misure che il Governo dispone quasi quotidianamente. Inutile dire che non tutti i nostri clienti sono ora in grado, e forse non lo saranno mai più, di pagare onorari che noi stessi fatichiamo a chiedere loro, data la situazione. Stiamo lavorando come mai in questi giorni e vorremmo che questo comunicato giunga agli organi competenti e che venga da questi inteso come disponibilità della categoria ad operare con le Istituzioni per meglio servire il territorio in cui si vive e si opera.
In questo periodo la Categoria ha messo in campo tutte le forze e l’impegno per essere a fianco degli Imprenditori per superare le loro difficoltà prioritari e indifferibili: sostegno, consulenza e servizi.
Il Presidente ANCP Rag. Commercialista Giancarlo Fusco
Il Presidente ADC Dott. Commercialista Carlo Spirito
Il Presidente ANCL Rag. Commercialista Teodoro Lateana