Giovedì, 2 aprile 2020 – Fim, Fiom e Uilm, con una dura nota, denunciano l’atteggiamento della direzione della Sidepotenza, accusandola di aver creato ormai una frattura tra azienda e lavoratori che potrebbe compromettere le future relazioni sindacali.
La conferma si è avuta nell’incontro in videoconferenza con la direzione aziendale svoltosi ieri, 1 aprile, per discutere della modalità di erogazione e di attivazione della cassa integrazione Covid 19.
“È opportuno – affermano i responsabili sindacali in una nota – ripercorrere alcune delle fasi che hanno preceduto l’incontro:
- Il 18 Marzo la RSU ha comunicato l’astensione dal lavoro necessaria per motivi legati alla sicurezza dei lavoratori.
- Le OO.SS. comunicavano all’azienda, anche in funzione del fatto che si era registrata una positività nello stabilimento, di attivarsi per attivare la CIGO per l’emergenza COVID 19 al fine di mettere in sicurezza il salario dei Lavoratori a partire dalla data dell’astensione proclamata.
- L’azienda il 27 Marzo ha fatto pervenire alle OO.SS. la richiesta di Cassa Integrazione per emergenza COVID 19 per il periodo dal 23 Marzo al 3 Aprile ignorando che lo stop delle attività era in corso dal 18 Marzo.
- Il 30 Marzo si è tenuto il primo incontro per l’esame congiunto della CIGO e da subito la dichiarazione aziendale è stata di non voler concedere nessun anticipo della CIGO motivando il tutto con una presunta mancanza di liquidità, che è stata messa molto spesso in relazione, durante gli incontri, con la mancata spedizione
del prodotto nei giorni di fermo che, vogliamo ricordare, era imposto dalle norme. - La delegazione sindacale al termine dell’incontro – affermano – si era resa disponibile ad aggiornare lo stesso ad oggi per dare il tempo all’azienda di valutare la propria posizione in quanto nelle relazioni ultradecennali con questo gruppo non si era mai registrato uno strappo simile su temi così seri e aveva dichiarato la propria
disponibilità ad individuare possibili soluzioni di mediazione. - Oggi alla ripresa dell’incontro – è la denuncia di Fim Fiom Uilm – l’azienda ha ribadito le proprie posizioni senza alcuna modifica anzi introducendo anche la mancata retribuzione degli acconti ai lavoratori.
Nelle interlocuzioni avute con gli altri stabilimenti del gruppo ci risulta – denunciano i rappresentanti sindacali – che le anticipazioni siano state concesse dappertutto tranne che a Potenza”. E si chiedono quale possa essere “la differenza dei lavoratori lucani con i colleghi delle altre sedi? È bastato cambiare il nome da Ferriere Nord a Sider Potenza per fare dei dipendenti lucani figli di un Dio minore?”
“La dignità dei Lavoratori e la loro sicurezza non sono in
vendita. In questi momenti – sostengono i responsabili di Fim, Fiom, Uilm – anche le aziende piccolissime nelle innumerevoli e reali difficoltà stanno andando incontro ai bisogni dei propri dipendenti semplicemente per garantire la tenuta sociale ed economica dei lavoratori.
Sider Potenza invece ha scelto scientemente di togliere salario solo ad alcuni dei suoi dipendenti consumando una delle più brutte pagine delle relazioni sindacali.
Siamo davvero ad un punto di difficile ritorno ma – ribadiscono i dirigenti sindacali – sicuramente come Organizzazioni Sindacali, come RSU, come lavoratori non ci arrendiamo anzi non arretreremo nemmeno di un centimetro; e diciamo a Sider Potenza, ovvero a Ferriere Nord gruppo Pittini, che lo stabilimento di Potenza, i lavoratori di Potenza, che hanno dato in questi anni di tutto e di più, hanno una grande coscienza e soprattutto sono persone serie, laboriose ma altrettanto ferme nel rispetto del proprio io e dell’incolumità delle proprie famiglie”.
La difficile situazione creatasi alla Siderpotenza che viene stigmatizzata dai rappresentanti sindacali trova costoro niente affatto disponibili a scendere a compromessi dinanzi a dirigenti aziendali che definiscono “irresponsabili”.
“Prendiamo atto – conclude la nota – della scelta scellerata, e saremo ancora più determinati nella difesa della salute dei lavoratori anche in questa ulteriore difficoltà che si abbatte su di loro”.