Potenza, domenica 29 marzo 2020 – In merito alle dichiarazioni che un operatore (infermiere) del Dipartimento Emergenza Urgenza – 118 Basilicata ha rilasciato alla stampa (dichiarazioni rilanciate anche dalla Fials Basilicata), l’Asp di Basilicata precisa che l’evento che ha visto impegnata la postazione di Policoro del 118 ha riguardato una paziente con un importante quadro di compromissione respiratoria, inserito in un contesto clinico di pluripatologia cronica. Dopo le prime cure prestate presso l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Policoro, dove la paziente ha eseguito anche esame TC torace (immagini non suggestive per Covid-19 in quanto non vi erano segni di interstiziopatia e successivamente confermate dall’esito negativo del tampone), si è reso necessario assicurare il controllo delle vie aeree della paziente mediante intubazione orotracheale. Avendo il 118 ricevuto la richiesta da parte dell’ospedale di Policoro per trasferire la signora all’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, veniva interessata per l’evento la postazione “India” di Policoro. Nonostante l’equipaggio fosse dotato di mascherine chirurgiche ad alto potere filtrante (dotazione ritenuta sufficiente per operatori sanitari ed autisti impegnati nel trasporto di pazienti a mezzo ambulanza secondo il rapporto ISS COVID19 n. 2/2020 e riportato nella “Procedura Operativa per la gestione di Casi Sospetti di Infezione COVID 19 in Basilicata” versione 5 del 17 marzo 2020 e dettata dalla Task Force CORONAVIRUS della regione Basilicata), l’infermiere in servizio ha posto notevoli e ripetute resistenze all’esecuzione della missione di soccorso. Nella circostanza, l’infermiere in servizio, oltre che essere stato edotto circa la conformità dei DPI posseduti riguardo alle indicazioni riportate nel documento della Task Force regionale, è stato anche invitato, per una sua maggiore tranquillità e sicurezza, ad indossare doppia mascherina (livello di protezione sicuramente superiore rispetto a una mascherina a 4 strati). Inoltre è stata anche verificata la possibilità che nel vano sanitario salisse solo il medico anestesista già provvisto di DPI idonei per le procedure che aveva effettuato (intubazione orotracheale e quindi procedura che genera aerosol) e di fatto (ove si fosse trattato di COVID19) già contaminato. Alla fine il tampone effettuato alla paziente è risultato essere negativo per COVID19, confermando così quanto già l’esame TC torace aveva fatto ipotizzare non rilevando immagini tipiche per polmonite interstiziale.
Sono dunque del tutto prive di fondamento le osservazioni secondo le quali l’Azienda non presterebbe la dovuta attenzione nei confronti dei propri dipendenti e dei propri operatori. Seppure in un quadro di diffusa difficoltà nel reperimento dei dispositivi di sicurezza individuali (difficoltà che interessa l’intero sistema Paese), l’Asp di Basilicata è pienamente impegnata nella tutela dei propri lavoratori.