Venerdì, 27 marzo 2020 – Dalla Casa Circondariale di Potenza parte una raccolta Fondi per la Protezione Civile Italiana promossa dai detenuti.
Una notizia che colpisce, che fa riflettere; che supera luoghi comuni, pregiudizi. Che fa guardare al di là di quelle sbarre dove c’è anche tanta solidarietà.
Nella lettera con la quale i detenuti hanno comunicato la loro lodevole iniziativa una frase colpisce fra tutte: “”Ognuno di noi – scrivono – è chiamato a fare la propria parte, secondo le proprie possibilità, perchè i detenuti fanno parte della società civile come affermato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e noi con questo piccolo contributo vorremmo far sentire proprio alla società civile la nostra appartenenza”.
E della società civile, della quale sentono di far parte, esprimono “la piena solidarietà a tutti coloro che in questo momento difficile per il nostro paese stanno mettendo in in gioco se stessi più di quanto il senso civico richiede e a quanti hanno perso la vita per questa epidemia. s
Vorremmo fare un plauso – scrivono ancora – in primis ai medici, agli operatori della Protezione Civile e a tutti i volontari che quotidianamente si battono in prima linea contro questo virus, mettendo consapevolmente a rischio le proprie vite, sacrificando gli affetti familiari con turni massacranti spesso in strutture carenti sul piano della sicurezza personale, in più di un’occasione sprovvisti dei più elementari materiali di protezione, mostrando un altissimo senso del dovere”.
Nella lettera i detenuti menzionano anche “tutti coloro che ogni giorno lavorano per garantire i servizi essenziali.
In uno scenario apocalittico – concludono – nessuno può rimanere indifferente. Ognuno è chiamato a fare la propria parte. Anche la popolazione detenuta di questo istituto”.
Non aggiungiamo altro.