Denatalità e migrazione dei giovani laureati, sono questi i temi da cui è partita la riflessione sul futuro di Matera e del territorio lucano dopo il 2019, promossa nei giorni scorsi dal presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi.
Se n’è discusso nella sede associativa, in via Sette Dolori n.10, con alcuni rappresentanti di associazioni e ordini professionali per un primo confronto sul tema.
All’incontro sono intervenuti, Carmine Cocca, presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Matera, Leo De Finis, presidente dell’Ordine degli architetti P.P.C. della provincia di Matera, Filippo Cristallo, consigliere dell’Ordine dei Geologi della Basilicata, Lorenzo Rota, presidente del Centro Carlo Levi di Matera, Gianni Pisicchio, presidente della sezione di Matera di Italia Nostra, il vicepresidente, Francesco Vizziello, e i soci del Circolo La Scaletta, Michele De Ruggieri, Nicola Savino, Enzo Matera, Bruna Ponte e Ida Riccardo.
“Il confronto nasce dall’obiettivo – ha sottolineato Stasi – di ritornare ai principi ispiratori del Circolo: discutere e approfondire tematiche socio-economiche, ambientali e pianificatorie della regione nell’ambito di alcuni gruppi di lavoro che dovranno fungere da “sentinella del territorio” e produrre un documento di proposte che potrà essere da stimolo per gli Enti decisori.
Un tavolo aperto con professionisti e realtà associative del territorio – ha continuato il presidente – in grado di fare sintesi e dialogare con Comune, Provincia e Regione, per creare i presupposti di un reale sviluppo che possa fermare l’emorragia di giovani che non trovano “dignità professionale” in Basilicata>>.
Dal confronto con i rappresentanti degli Ordini professionali e delle associazioni è emersa una regione priva di giovani, di un’idea di futuro e di una classe dirigente, una Basilicata impoverita, che sta pagando il conto altissimo di una politica di mancata programmazione degli ultimi trent’ anni.
Una regione che investe in formazione attraverso l’Università, la Scuola di Restauro e prossimamente anche la sede distaccata del Centro sperimentale di Cinematografia, ma non riesce trattenere sul territorio le professionalità che ha formato.
Al centro delle riflessioni le infrastrutture, l’ambiente, i rapporti difficili con Potenza e la vicina Puglia, l’inadeguatezza e la difficoltà d’interlocuzione con la parte politica delle amministrazioni locali.
Molte e varie proposte sono arrivate da tutti i partecipanti concordi sul fatto che nessuno può sottrarsi a dare il proprio contributo in questo momento di grande difficoltà.
Alla fine dell’incontro si è deciso di pianificare una serie di appuntamenti, che verranno comunicati nei prossimi giorni, per definire i gruppi di lavoro e individuare i temi, le criticità e gli obiettivi sui quali lavorare. L’invito a partecipare è esteso a tutte le associazioni e cittadini che vorranno dare il proprio apporto.