“Spiace constatare che l’assessore lucano alla Sanità Rocco Leone non sia informato su quanto stia accadendo in Italia nelle ultime ore. E che non prenda in considerazione l’appello del virologo di fama nazionale Roberto Burioni, che proprio in queste ore ha rilanciato così: ‘Quattordici casi in Lombardia, due casi in Veneto. È accaduto quello che era prevedibile e che è successo in altri Paesi. Con un afflusso costante di persone dalla Cina, dove l’epidemia di Coronavirus ha numeri ben diversi da quelli ufficiali, era inevitabile che avvenisse. Non c’è motivo di panico. Sono sedici casi e un Paese come l’Italia può reagire prontamente e contenerli. Ma basta esitazioni, polemiche e divisioni’”.
Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese che aggiunge: “Non voglio entrare in polemica con l’assessore Leone perché non serve in questo momento.
Faccio mie ancora le parole dell’immunologo Roberto Burioni: ‘Bisogna individuare e isolare tutte le persone entrate in contatto con questi malati. Meglio isolarne venti di più, che venti di meno. Parliamo di due settimane d’isolamento, non di dieci anni di carcere duro. Un piccolo sacrificio, che sono sicuro questi cittadini sapranno fare per il bene pubblico’”.
“Mi auguro – prosegue Polese – che l’assessore Leone abbia uno scatto immediato e non citi protocolli superati dai fatti.
Riferisca in Consiglio quali indicazioni ad esempio sono state fornite ai lucani che vengono a conoscenza di concittadini che violano il nuovo obbligo di quarantena e vogliono avvisare le autorità; esponga anche per la tranquillità di tutti su come il sistema ospedaliero lucano si stia attrezzando qualora, ipotesi che scongiuriamo e che al momento non è in analisi, dovesse espandersi l’epidemia.
Non si sottovaluti la questione con l’arroganza infruttuosa ed improduttiva di questi mesi su altro perché la vicenda è grave e non servono divisioni”, conclude Polese.