Continua a far discutere la decisione del Consiglio Regionale di Basilicata di apportare modifiche alla legge per il contrasto al gioco d’azzardo che, a sentire associazioni e sindacati, peggiorano la situazione esistente.
In altra parte della nostra testata giornalistica riportiamo la posizione dell’associazione “Insieme” (VEDI).
A criticare la scelta adottata dal Consiglio Regionale sono ora il segretario generale del Sindacato dei Pensionati SpiCgil di Potenza, Pasquale Paolino; e l’ Unione Italiana Sport per Tutti.
“Mentre in tutta Italia le Regioni e i Comuni scrivono leggi sempre più restrittive e stanziano fondi per la lotta al gioco d’azzardo, il Consiglio Regionale di Basilicata – sostiene Paolino – pensa a ridurre i metri di distanza delle sale gioco dai luoghi sensibili, rimodulandoli secondo il numero di abitanti dei Comuni al di sopra e al di sotto dei 20mila abitanti.
Bene l’inserimento di un innalzamento delle sanzioni pecuniarie e una serie di emendamenti che hanno ostacolato lo scellerato disegno iniziale, ma con l’approvazione della legge si è concesso alla lobby del gioco d’azzardo uno strumento in più per distruggere la vita di tante persone”.
Il sindacato – prosegue Paolino – ha promosso una campagna in collaborazione con l’associazione “Famiglie fuori gioco” per contrastare la dipendenza dal gioco d’azzardo a Potenza e in provincia, chiedendo in un incontro pubblico un impegno concreto alla Regione Basilicatatramite l’assessore alla Sanità e alle Politiche della persona, Rocco Leone.
“Un impegno – aggiunge Paolino – che ha invece prodotto un peggioramento della legge del 2014, la cui applicazione già non era stata efficace.
La patologia della dipendenza dal gioco d’azzardo in Basilicata è un’emergenza.
Ricordiamo i dati ufficiali diffusi dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli su quanto è stato speso in Basilicata nel corso del 2018 per il gioco, tra lotterie istantanee, slot machine, lotto e Super Enalotto: 524 milioni e 757 mila euro, quasi 320 milioni nella provincia di Potenza.
Oltre 900 euro a persona. Oltre 2.000 euro a famiglia.
Il gioco d’azzardo patologico è diventato ormai anche nel nostro territorio un’emergenza sociale, che si diffonde in maniera impressionante con conseguente drammatiche per molte famiglie e lo stesso tessuto sociale – continua Paolino – come abbiamo ribadito più volte con la nostracampagna.
Ci attiveremo affinchè all’attuale legge vengano apportate ledovute modifiche, specie in relazione alle distanze dai luoghi sensibili”.
UISP BASILICATA: “IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO E’ UNA PIAGA CHE VA CONTRASTATA”
L’Uisp (Unione Italiana Sport per Tutti) – si legge in una nota – da sempre è impegnata a contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico: è una battaglia che l’Associazione porta avanti da anni, aderendo anche a campagne nazionali, quali “Mettiamoci in gioco”, per tutelare le migliaia di famiglie che, con il miraggio della vincita facile, vivono seri problemi di dipendenza patologica, oltre che alimentare un sistema molto spesso gestito dalla criminalità organizzata.
Uisp – affermano i suoi dirigenti – ha appreso con grande sconcerto gli ultimi emendamenti allla legge 30/2014 approvati nella seduta di ieri 10 febbraio dal Consiglio Regionale della Basilicata, che concedono nuove autorizzazioni ai punti di gioco fino a 250 metri dai luoghi principali in cui la comunità vive, di fatto nella quasi totalità dei comuni lucani.
Si tratta di una grave scelta politica che rischia di provocare serie conseguenze sociali, sanitarie ed economiche.
Uisp, dunque, – conclude la nota – si farà promotrice presso le reti sociali territoriali a cui aderisce, di azioni al fine di sensibilizzare la comunità nei riguardi di questo preoccupante cambio di rotta dell’organo legislativo regionale.